E’ cosa conveniente aver pietà dei poveri e dei miserabili, perciò nel riscuoter le tasse si deve aver loro compassione, perché è cosa dura voler trarre donde non si può. (Machiavelli, Pensieri)
E se dopo tante parole, non sopravvive la parola! E se dopo le ali degli uccelli, l’uccello fermo non sopravvive! Sarebbe meglio, in verità, che si mangino tutto e si finisca!
Esser nati per vivere della nostra morte! Alzarsi dal cielo verso terra sui propri disastri e spiare il momento di spegnere la tenebra con l’ombra! Sarebbe meglio, francamente, che si mangino tutto e… cosa importa!
E se dopo tanta storia soccombiamo non già d’eternità, ma di cose così semplici come stare in casa o mettersi a pensare! E se scopriamo poi, tutt’a un tratto, di vivere, a giudicare dall’altezza degli astri, dal pettine e dalle macchie sul fazzoletto! Sarebbe meglio, in verità, che si mangino tutto, non c’è dubbio!
Si dirà che abbiamo in uno dei nostri occhi molta pena come anche nell’altro, molta pena, e in tutt’e due, nello sguardo, molta pena… Allora… Certo!… Allora… tutti zitti!
…. Corre ansimando sulla fascia. Da un lato lo aspettano i cieli della gloria, dall’altro gli abissi della rovina. Il quartiere lo invidia: il giocatore professionista si è salvato dalla fabbrica o dall’ufficio, lo pagano per divertirsi, ha vinto la lotteria. E anche se deve sudare come una fontana, senza avere diritto a stancarsi né a sbagliare, lui è sui giornali e in televisione, le radio ripetono il suo nome, le donne sospirano per lui e i bambini vorrebbero imitarlo. Ma lui, che aveva iniziato a giocare per il piacere di giocare, nelle strade sterrate della periferia, ora gioca negli stadi per il dovere di lavorare ed è obbligato a vincere o … vincere.
da “Splendori e miserie del gioco del calcio” Eduardo Galeano
Amici miei carissimi, a Voi tutti buon giorno e con vivo spirito d’amicizia
………………. BUON 2016, buon anno
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Il 2015 è passato (finalmente!) col suo carico di paure che mano a mano che i giorni passavano, ha preso il posto della speranza. Un anno durante il quale molto sangue è stato versato, molti morti hanno punteggiato i mari come piccole isole alla deriva, isole disperate, fuggenti, affannatamente alla ricerca di una nuova “normalità” che consentisse loro una ricostruzione di sé, degli affetti più cari, il ricongiungimento delle famiglie disperse e talvolta vilipese. Una “normalità” molto agognata, ma dai contorni sempre più vaghi come miraggio nel deserto, a portata di sguardo, ma sempre “oltre”, impossibile da raggiungere.
Scarpe consumate, pensieri offuscati, fame, sete, lacrime, pianti di bimbi, desideri di morte che sopravanzano i desideri di vita … e fatica, la fatica di vivere in un mondo dove gli uomini sono lupi e la speranza lutto e sopraffazione.
Non m’illudo che il 2016 sia molto diverso, ma lo spero. Spero in un piccolo rinsavimento collettivo, anche molto piccolo. Un’attenzione maggiore per il prossimo anche se poco più ampio.
Quanto all’Italia: l’augurio di progressi contro il ladrocinio, in particolare dei politici disonesti da non coprire, anzi, esporre al pubblico ludibrio, da colpire nella borsa condannandoli alla restituzione del maltolto, alla confisca dei beni; lavoro per i giovani, rispetto per i vecchi, eccetera. Le solite cose, insomma. Niente di nuovo. Probabilmente le medesime speranze degli “onesti” già ai tempi di Cesare e d’Augusto. Niente di nuovo sotto il sole, verrebbe da dire. Chissà.
Penso al primo gennaio come ad un cuoco e mi chiedo cosa stia preparando, con quali ingredienti stia cucinandoci il 2016
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e non ho risposte. Nessuna risposta, solo qualche timida, molto timida, speranza.
Un amico, per farmi gli auguri d’inizio anno m’ha indirizzato una vignetta con la quale intendo augurare a Voi tutti, una volta ancora, i miei auguri. Una vignetta che, per quanto mi riguarda, sembra fatta apposta per riassumere il mio pensiero circa la speranza per il futuro prossimo che ci aspetta. Eccovela.
E’ di un paio di giorni la notizia (riportata dall’Agenzia Bloomberg) che, a Riga, Jeroen Dijsselbloem, oscuro politico olandese succeduto a Jean-Claud Junker quale presidente dell’Eurogruppo, ha definito Yanis Varoufakis, docente universitario di economia e Ministro dell’economia greco “un perditempo, un giocatore d’azzardo, un dilettante”.
Non voglio entrare più di tanto nel merito. Segnalo, comunque, che il tempo dato alla Grecia per presentare un proprio piano che possa essere accettato, anche se non totalmente gradito, dal resto d’Europa, scade alla fine del prossimo Maggio. Inoltre, cosa che era facile prevedere, l’atteggiamento più punitivo che comprensivo dell’Europa nei confronti del popolo greco spinge il primo ministro Tsipras a chiedere aiuto anche a Putin aprendo così, forse, alla flotta Russa un facile accesso al mare Egeo ed alla sicurezza dei suoi porti. Tralascio, comunque, considerazioni di “realpolitik” e della questione intendo parlare con il cuore.
Da circa cinquant’anni mi interesso anche di economia. Varoufakis, a mio avviso, ancorché talvolta con atteggiamenti che si potrebbe risparmiare, ha ragione. La Grecia ha bisogno di più tempo. Soccorriamola temporalmente, concediamole il tempo necessario a compiere un’impresa titanica. Darà da mangiare al proprio popolo, colpirà con le imposte chi le imposte non le ha mai pagate, continua a non pagarle ed ha già portato gran parte della propria liquidità altrove. Salviamo la Grecia. L’Europa tutta, anche quella nordica, deve qualche cosa al suo passato, ma anche al suo presente se consideriamo le riflessioni che ci sta inducendo a fare circa le distorsioni di un sistema che sprofonda nella completa indigenza gli ex poveri, porta alla povertà la borghesia, apre la strada al fascismo di Alba dorata ed a chissà cos’altro, moltiplica le ricchezze di chi ricco è già. Salviamo i greci anche con una colletta spontanea di singole persona, foss’anche un regalo. Un prestito popolare fatto col cuore più che con la testa. Un prestito che nasca dall’anima, dall’amore per la cultura, dalle pulsioni generate dall’intelletto quando si pensi a tanti Grandi del passato greco: Socrate, Aristotele, Fidia, Pindaro, Saffo, Mitride, Prassilla, Telesilla …. e così via all’infinito, Consegniamo, idealmente, al popolo greco, novello Ulisse che ha ben poche colpe, tradito dai suoi governanti, una nuova zattera con la quale battersi contro i marosi e vincere un’Europa senza più anima (le morti dei migranti nel Mediterraneo ne sono un’altra prova), ormai raffigurabile come un novello ed irato Poseidone alla ricerca della vendetta, non della pace.
Milanese del '43, sposato, due figli, ex dirigente di banca, professionista della libertà che considero il mio unico credo, poeta secondo l'ispirazione, lettore accanito.
Adoro la bellezza e le arti tutte, fra esse la musica jazz e la fotografia. Senza libri sarei disperato. Senza quadri mi sentirei perso e senza matite per disegnare, smarrito.
Credo nell'amicizia nonostante le tante delusioni.
Cerco continuamente nuovi spazi di libertà.
Amo la città, che giro in bicicletta prendendomi tutto il tempo necessario, le montagne senz'esserne intimidito, la pesca senza trattenere il pescato, il profumo del pane appena sfornato, il sibilo del vento, il rumoreggiare delle foglie nella brezza, i confronti con le diversità, i viaggi, i musicisti di strada, il futuro ...
Considero importante dare spazio ai ricordi senza mai esserne schiavo.
“La bella e la bestia”, “Carmen” di Bizet (in balletto), “La serva amorosa” di Goldoni, “Italiani si nasce, e noi lo nacquimo”, “Il Mercante di Venezia” di W. Shakespeare, “La locandiera” di C. Goldoni, “Aida”, di G. Verdi, “Aspettando Godot” di S. Beckett, “Il barbiere di Siviglia” di G. Rossini; “King Richard II studio per autoritratto (drammaturgia, traduzione, interpretazione e regia di Roberto Trifirò), “La Gilda del Mac Mahon” di G. Testori, “Mamma Mia”. “Sister Act”, “Norah Jones”, Recital al Teatro degli Arcimboldi – Milano
FILMS VISTI RECENTEMENTE:
“Pericolo Pubblico”, “Uomini che odiano le donne”, “Baaria”, “Avatar”, “La prima linea”, “Invictus”, “Agora”, “The Road”, “Amelia”, “Il massacro di Katlyn”, “Milk”, “Bastardi senza onore”, “Tra le nuvole”, “Green Zone”, “Miracolo a Sant’Anna”, “Wall Street 2-Il denaro non dorme mai”, “La Papessa”, “Giustizia privata”, “The Tourist”, “Samsara”, “Hachiko”, “The Young Victoria”, “I fiori di Kirkuk”, “Viva l’Italia”, “Il discorso del re”,”Departures” (splendida pellicola Giapponese sulla vita di tutti i giorni), “Le ceneri di Angela” (gran film con regia di Alan Parker), “The Iron Lady”, “Placido Rizzotto”, “I guardiani del destino” (tratto da un lavoro di P. K. Dick), “Midnight in Paris”, “Valzer con Bashir”, “J. Edgard”, “Quasi amici”, “La versione di Barney”, “Miracolo a Le Havre”, “la chiave di Sara”, “Fra cielo e terra”, “Letters to Juliet” (film brillante-romantico godibilissimo), “Codice Genesi”, “La regola del silenzio” (pellicola interessante, drammatica, diretta e interpretata da R. Redford e da una grande S. Sarandon), “Lincoln”, “La migliore offerta”, “Welcome”, “La vera storia di Dalton Trumbo”, “Revenant – Redivivo”, “Steve Jobs”, “E’ stata la mano di Dio”, “Cry Macho”, “House of Gucci”, “Binario 6”, “Il Capo perfetto”, “Don’t look up”, “Il potere del cane”, “Mudbound”, “Illusioni perdute”,
LETTURE RECENTI:
“L’ombra di quel che eravamo” di Luis Sepùlveda; “Surtree” di Cormac McCarthy; “La tomba di Alessandro. L’enigma” di Valerio Massimo Manfredi; “Ama il tuo nemico” di John Carlin; “Un partigiano chiamato Balilla” di Adriano Molteni; “Vite esagerate” di José Manuel Fajardo;”La tonsillite di Tarzan” di Alfredo Bryce Echenique; “L’isola sotto il mare” di Isabel Allende.
Di Stieg Larsson: “Uomini che odiano le donne”,”La ragazza che giocava col fuoco”, “La regina dei castelli di carta”.
“La montagna dell’anima” di Gao Xingjian; “Una donna” di Sibilla Aleramo, “Il centravanti è stato assassinato verso sera” di Manuel Vazquez Montalban, “Robustezza e fragilità” di Nassim Nicholas Taleb, “Ritratto di gruppo con assenza” di Luis Sepùlveda, “Finale di romanzo in Patagonia” di Mempo Giardinelli”, “Il vicolo della polvere rossa” di Qiu Xiaolong, “Ratti rossi” di Qiu Xiaolong, “La lampada di Aladino” di Luis Sepùlveda, “Il cammello battriano” di Stefano Malatesta, “Storia di Gordon Pym” di E. A. Poe, “Gaio Mario” di Giuseppe Antonelli, “Silla” di Francois Hinard, “Le ali nere del Caravaggio” di Marco Carminati, “Un uomo tranquillo” di Maurice Walsh, “Marco Aurelio” di Pierre Grimal, “Samarcanda” di Amin Maalouf, “La casa della Moschea” di Kader Abdolah, “La via per Isfahan” di Gilbert Sinoué (interessante vita romanzata di Abu Alì ibn Sina, per gli occidentali Avicenna), “Acquavite” di Torgny Lindgren, “Il giocatore” di Fedor Dostoevskij, “1Q84 Libro 1 e 2 Aprile – Settembre” di Murakami Aruki, “La fattoria dei gelsomini” di Elizabeth von Arnim, “Slow Economy” di Federico Rampini; “Il rumore dei baci a vuoto” di Luciano Ligabue, “Bel-Ami” di Guy de Maupassant, “Racconti quotidiani” di Andrea Camilleri; “La scimitarra di Budda” di Emilio Salgari, “A ciascuno il suo” di Leonardo Sciascia, “La zia Julia e lo scribacchino” di Mario Vargas Llosa, “1Q84 Libro 3 Ottobre – Dicembre” di Murakami Aruki, “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” di Luis Sepulveda, “La democrazia in Europa – Guardare lontano” di Sylvie Goulard e Mario Monti. “Cartagena. Gli ultimi della Tortuga” di Valerio Evangelisti, “Carmine Pascià (che nacque buttero e morì beduino)” di Gian Antonio Stella. “A sud del confine, a ovest del sole”, di Murakami Haruki. “Il falco di Svevia (Il romanzo di Federico II)” di Maria R. Bordihn. “La guerra di Troia (Le leggende degli eroi)”, di Lindsay Clarke. “Carthago. Annibale contro Scipione l’Africano”, di Franco Forte. “Cesare. Il genio e la passione”, di Colleen McCullough. “Il macedone. Filippo II° re di Macedonia”, di Nicholas Guild. “Salvador Allende. L’uomo. Il politico” di Jesus Manuel Martinez, “Le lacrime del lago Tai” di Qiu Xiaolong, “L’analfabeta che sapeva contare” di Jonas Jonasson, “Basta piangere” di Aldo Cazzullo, “Il mio nome è Nessuno” di Valerio Massimo Manfredi, “Di seta e di sangue” di Qiu Xiaolong, “Il profumo delle foglie di limone” di Clara Sanchez, “L’emozione delle cose” di Angeles Mastretta, “La ragazza che danzava per Mao” di Qiu Xiaolong, “Il mondo di Anna” di Jostein Gaarder, “Il nero e l’argento” di Paolo Giordano, “Infinito amore” di Massimo Nava, “Ingredienti per una vita di formidabili passioni” di Luis Sepulveda, “After Dark” di Murakami Aruki, “L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio” di Murakami Aruki, “L’orazione per la pace” di Demostene; “L’uomo che credeva di essere se stesso” di David Ambrose, “Ma ho vissuto troppo poco” di J. H. Chase, “Divorzio alla turca” di Esmahan Aykol, “Il leopardo”di Jo Nesbo, “Il delitto di via Brera” di Dario Crapanzano, “Arrigoni e il caso di piazzale Loreto” di Dario Crapanzano, “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza” di Luis Sepùlveda, “Mossad, Le più grandi missioni del servizio segreto israeliano” di Michael Bar-Zohar e Nissim Mishal, “Il mercante di luce” di Roberto Vecchioni, “SMITH & WESSON” di Alessandro Baricco, “Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio” di Dario Crapanzano, “La regola dell’equilibrio” di Gianrico Carofiglio, “L’imperatrice Cixi. La concubina che accompagnò la Cina nella modernità” di Jung Chang, “Sonno” di Murakami Haruki, “La culla vuota” di Mary Higgins Clark, “La sposa giovane” di Alessandro Baricco, “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve” di Jonas Jonasson, “La casa del giudice”, “Il crocevia della tre vedove” e “Il caso Saint-Fiacre” di Georges Simenon, “Cadrà dolce la pioggia e altri racconti” di Ray Bradbury, “Il medaglione” di Andrea Camilleri, “Il commissario Pepe” di Ugo Facco De Lagarda, “Storia di politica sospetta” di Manuel Vazquez Montalban, “Il codice perduto di Archimede” di Reviel Netz e William Noel, “L’amante giapponese” di Isabel Allende, “Storia di un cane che insegnò ad un bambino la fedeltà” di Luis Sepùlveda, “Il commissario Arrigoni e l’omicidio del prete bello” di Dario Crapanzano, “Il console” di Marco Vichi, ” L’assassino, il prete, il portiere” di Jonas Jonasson, “300 GUERRIERI La battaglia delle Termopili” di Andrea Frediani, “Arrigoni e la bella del Chiaravalle” di Dario Crapanzano, “L’avventurosa storia dell’uzbeko muto” di Luis Sepùlveda, “Il signore degli specchi” di Franco Cuomo. “Nuove storie dal vicolo della polvere rossa” di Qiu Xiaolong. “Racconti indiani” di Stéphane Mallarmé. “L’arciere di Azincourt” di Bernard Cornwell. “Il ribelle” di Emma Pomilio. “La fine della storia” di Luis Sepùlveda. “La nevicata dell’85” di Piero Colaprico e Pietro Valpreda. “Teutoburgo” di Valerio Massimo Manfredi. “La simmetria dei desideri” di Eshkol Nevo. “Il mistero della giovane infermiera” di Dario Crapanzano. “Tre piani” di Eshkol Nevo. “Kim” di Rudyard Kipling. “Idi di Marzo” di Valerio Massimo Manfredi. “Turms l’etrusco” di Mika Waltari. “Storie ribelli” di Luis Sepùlveda. “L’uomo che inseguiva la sua ombra” di David Lagercrantz. “Il gran diavolo” di Sacha Naspini. “COLOSSEUM Arena di sangue” di Simone Sarasso. “Il libro di un uomo solo” di Gao Xingjian. “Le stelle del silenzio” di Edmond Hamilton. “La stella della vita” di Edmond Hamilton. “La squillo e il delitto di Lambrate” di Dario Crapanzano. “Oltre l’inverno” di Isabel Allende. “Il simpatizzante” di Viet Thanh Nguyen. “Opium” di Maxence Fermine. “Jerusalem” di Andrea Frediani. “L’università del crimine” di Petros Markaris. “Arcipelago, Isole e miti del mare Egeo” di Giorgio Ieranò. “Alessandro il conquistatore”, Edizioni RBA Italia. “Arrigoni e l’omicidio nel bosco” di Dario Crapanzano. “Steve Jobs, l’uomo che ha inventato il futuro” di Jay Elliot con William L. Simon. “Pericle e la Grecia classica” di Cinzia Bearzot. ” Pastorale americana” di Philip Roth. “L’ultimo respiro del drago” di Qiu Xiaolong. “Il poliziotto di Shangai” di “Qiu Xiaolong. “Cleopatra” di Joachim Brambach. “Il giorno in cui fallì la rivoluzione” di Sergio Romano. “Il tiranno” di Valerio Massimo Manfredi. “La nube purpurea” di M. P. Shiel. “L’uomo che vedeva gli atomi” di Murray Leinstern. “The Game” di Alessandro Baricco. “Il centenario che voleva salvare il mondo” di Jonas Jonasson. “La conoscenza e i suoi nemici (L’era dell’incompetenza e i rischi per la democrazia)” di Tom Nichols. “Attila” di Patrick Howarth.”Difesa a zona” di Petros Markaris. “I grandi nemici di Roma antica” di Philip Matyszak. “Lungo petalo di mare” di Isabel Allene. “Lezioni spirituali per giovani samurai” di Yukio Mishima. “Chimaira” di Valerio Massimo Manfredi. “La ragazza che doveva morire” di David Lagercrantz. “Lo strano caso del dottor Jekill e del signor Hyde” di Robert Louis Stevenson. “Bambini nel tempo” di Ian McEwan. “Una contessa a Chinatown” di Dario Crapanzano. “L’incontro” di Michela Murgia. “Casimiro Rolex” di Franco Di Mare. “Il silenzio. Uno spazio dell’anima” di Erling Kagge. “La sedia di paglia” di Marco Carminati. “Antica madre” di Valerio Massimo Manfredi. “L’assedio, Costantinopoli 1453” di Jack Hight. “Masada” di Maria Grazia Siliato. “La linea d’ombra” di Joseph Conrad. “Le tre profezie” di Giulio Tremonti. “1917 Ottobre rosso” a cura di Antonio Carioti. “Cinquemila chilometri al secondo” di Manuele Fior (Graphic Novel). “No pasaran” di Vittorio Giardino (Graphic Novel). “Vento & Flipper” di Murakami Haruki. “Testimone inconsapevole” di Gianrico Carofiglio.”Le tre del mattino” di Gianrico Carofiglio. “Le donne erediteranno la terra” di Aldo Cazzullo. “Kafka sulla spiaggia” di Murakami Haruki. “Il silenzio dell’onda” di Gianrico Carofiglio. “Il pianto dell’alba” di Maurizio de Giovanni. ” A proposito di Elena” di Giuseppina Norcia. “La cacciatrice di storie perdute” di Sejal Badani. “L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre” di Marilù Oliva. “Il senso della vita” di Ragnar Ohlsson. “Delitto Neruda” di Roberto Ippolito. “Una mutevole verità” di Gianrico Carofiglio. “Troppo freddo per Settembre” di Maurizio de Giovanni. “After dark” di Murakami Haruki. “Paura – Trump alla Casa Bianca” di Bob Woodward. “Il canto di Calliope” di Natalie Haynes. “The Hill We Climb” di Amanda Gorman. “Abbandonare un gatto” di Murakami Haruki. “Le bestie giovani” di Davide Longo. “Processo a Shanghai” di Qiu Xiaolong. “Quando le montagne cantano” di Nguyen Phan Que Mai. “Le isole di Napoleone” di Luigi Mascilli Migliorini. “Sonno” di Murakami Haruki. “Gli assalti alle panetterie” di Murakami Haruki. “Il gatto che voleva salvare i libri” di Sosuke Natsukawa. ” La strana biblioteca” di Murakami Haruki. “L’anulare” di Yoko Ogawa. “La ragazza dello sputnik” di Murakami Haruki. “La morte del fiume” di Guglielmo Petroni. “La canzone di Achille” di Madeline Miller. “L’undicesimo comandamento” di Lester del Rey. “Una rabbia semplice” di Davide Longo. “Il caso Moro e la Prima Repubblica ” di Walter Veltroni. “SPQR Storia dell’antica Roma” di Mary Beard. “L’ultima avventura di Philo Vance” di S. S. Van Dine. “La scialuppa ed altri racconti” di Stephen Crane. “Il ballo” di Irene Nemirovsky. “Il piccolo libro dell’ikigai. La via giapponese alla felicità” di Ken Mogi. “il Militante” di Viet Than Nguyen. “La stirpe dell’uomo” di Jack Williamson. “Ubuntu. La via africana alla felicità” di Mungi Ngomane. “URSS addio” a cura di Antonio Carioti. “La fuga di Enea” di Antonio Scurati. “Il Padiglione d’oro” di Yukio Mishima. “Le sabbie di Marte” di Arthur C. Clarke. “Paria dei cieli” di Isaac Asimov. “Il popolo dell’autunno” di Ray Bradbury. “L’Eneide di Didone” di Marilù Oliva. “Passeggeri notturni” di Gianrico Carofiglio. “Un semplice caso di infedeltà” di Jacqueline Winspear. “Venivamo tutte per mare” di Julie Otsuka. “La versione di Fenoglio” di Gianrico Carofiglio.
MOSTRE VISITATE
ARTEMISIA Gentileschi (Milano, Palazzo Reale)
CEZANNE (Milano, Palazzo Reale),
Brera incontra il Puskin (Milano, Pinacoteca di Brera)
TIZIANO e la nascita del paesaggio moderno (Milano, Palazzo Reale)
PICASSO Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi
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