Posts Tagged ‘paura’

dalla Cina: Mo Yan (Nobel per la letteratura 2012)

12/04/2020

“Si sentiva stremata, l’appiglio sfuggente al presente, l’appiglio al mondo e alla vita, le sarebbe presto scivolato dalle mani. Era questa la morte? Stava forse per morire? Non avrebbe più rivisto il cielo, la terra, il sorgo, suo figlio, e il suo amante che combatteva alla testa dei soldati? Gli spari risuonavano in lontananza oltre la fitta cortina di nebbia. Douguan! Douguan! Figlio mio, aiutami, tienimi stretta, tua madre non vuole morire. Oh, cielo! Cielo… mi hai donato un amante, un figlio, la ricchezza, e questi trenta anni di vita densa come il sorgo rosso. Cielo, me le hai donate queste cose, non puoi riprendertele, perdonami, ma lasciami andare! Cielo, pensi che io sia in colpa? Credi che se avessi diviso il cuscino con un lebbroso, e generato un mostro rognoso e purulento insozzando questo bel mondo sarei stata nel giusto? Cielo, cos’è la castità? Cos’è la giusta via? Cos’è la bontà? Cos’è il male? Non me l’hai mai detto, ho sempre dovuto sbrigarmela da sola. Amo la felicità, amo la forza, amo la bellezza, il mio corpo mi appartiene, sono padrona di me stessa, non ho paura di sbagliare, non ho paura della punizione, non ho paura di entrare nei diciotto gironi del tuo inferno. Ho fatto tutto ciò che dovevo fare e ciò che andava fatto, e non temo nulla. Ma non voglio morire, voglio vivere, voglio vedere ancora un po’ di mondo. Cielo…“ 

da “Sorgo Rosso”, Romanzo

dal Nicaragua: Gioconda Belli

10/08/2019

 

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Poetessa, scrittrice, politica, rivoluzionaria, donna.

Un consiglio. Leggetela. .Non ve ne pentirete.

 

Io sono la tua indomita gazzella

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Io sono la tua indomita gazzella,
il tuono che rompe la luce sul tuo petto
Io sono il vento sfrenato sulla montagna
e il fulgore intenso del fuoco dell’ocote.
Io scaldo le tue notti,
accendendo vulcani nelle mie mani,
bagnandoti gli occhi col fumo dei miei crateri.
Io sono arrivata fino a te
vestita di pioggia e di ricordi,
ridendo la risata immutabile degli anni.
Io sono l’inesplorata strada,
la chiarezza che rompe la tenebra.
Io metto stelle tra la tua pelle e la mia
e ti percorro completamente,
sentiero dopo sentiero,
scalzando il mio amore,
denudando la mia paura.
Io sono un nome che canta e si innamora
dall’altro lato della luna,
sono il prolungamento
del tuo sorriso e del tuo corpo.
Io sono qualcosa che cresce,
qualcosa che ride e piange.
Io,
quella che ti ama.

Gioconda Belli 

Dagli USA: Charles Bukowski

01/04/2019

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Sii gentile 

 

Ci viene sempre chiesto

di  comprendere l’altrui

punto di vista

non importa quanto sia

antiquato

stupido o

disgustoso.

Ma l’età è la somma

delle nostre azioni.

Sono invecchiati

malamente

perché hanno

vissuto

senza mettere mai a fuoco,

hanno rifiutato di

vedere.

Non è colpa loro?

Di chi è la colpa?

Mia?

A me si chiede di mascherare

il mio punto di vista

agli altri

per paura della loro

paura.

L’età non è un crimine

ma l’infamia

di un’esistenza

deliberatamente

sprecata

in mezzo a tante

esistenze

deliberatamente

sprecate

lo è.

dell’indegna Autorità

27/01/2019

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E hai visto anche il pover’uomo che se ne fuggiva davanti al cagnaccio? In ciò hai potuto cogliere una bella immagine dell’autorità: e cioè un cane ch’è obbedito nelle sue funzioni, quand’è in carica.

William Shakespeare, Re Lear, Atto IV 

del futuro e delle nostre angustie

10/01/2019

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Scrisse Cicerone: 

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Non si guadagna niente a conoscere il futuro perché è una grande miseria angustiarsi senza poter far nulla per evitare ciò che deve succedere.

della paura del tradimento

05/08/2018

“La paura del tradimento è la strada più rapida per vedere intorno a sé solo traditori. Alla fine, guardi tutti gli amici che ti sono intorno con sospetto, come potenziali traditori.”

Petros Markaris

dagli USA: E. L. Masters

17/03/2018

L’amore mi si offrì

L’amore mi si offrì e io
mi ritrassi dal suo inganno;
il dolore bussò alla mia porta
e io ebbi paura;
l’ambizione mi chiamò
ma io temetti gli imprevisti.

Malgrado tutto avevo fame
di un significato nella vita.

E adesso so che bisogna
alzare le vele
e prendere i venti del destino
dovunque spingano la barca.

Dare un senso alla vita
può condurre alla follia
ma una vita senza senso
è la tortura
dell’inquietudine
e del vano desiderio
è una barca che anela al mare
eppure lo teme.

 

cuor di pecora

12/02/2018

Anche coperta con pelle di lupo la pecora sempre pecora rimane.

banzai43

La libertà (secondo Gao Xingjian)

26/01/2018

La libertà è uno sguardo, un tono della voce, sguardo e tono sono cose fattibili, quindi tu hai già qualcosa. E questa libertà è un dato di fatto come l’esistenza della materia, di un albero, di un filo d’erba, di una goccia d’acqua, e la tua libertà di usare la tua vita è altrettanto inconfutabile e indubitabile.

Ma la libertà è anche facile da perdere, e il tuo sguardo, la tua intonazione non durano che un attimo, provengono da un tuo atteggiamento interiore: quel che tu vuoi afferrare è proprio questa libertà sfuggente, istantanea. Per questo fai ricorso al linguaggio, proprio per averne una conferma, anche se la tua scrittura non potrà durare in eterno. Ma quando tu scrivi questa libertà ti diventa visibile, e tu la senti mentre scrivi, leggi, ascolti, la libertà risiede nella tua stessa espressione, tu vuoi questo piccolo lusso, l’espressione della tua libertà, e la libertà di esprimerti, e solo quando l’hai ottenuto ti senti davvero libero.

Ma la libertà non si regala, né si compra, la libertà è piuttosto consapevolezza della tua propria vita, è questo il bello della vita, gusta questa libertà come la gioia che ti dà l’amore fisico con una bella donna. Non è la stessa cosa?

La santità o il despotismo, la libertà non li può sopportare e tu non vuoi né l’una né l’altro,  in ogni modo non potresti mai raggiungerli, piuttosto che fare tanti sforzi per arrivarci è meglio avere un po’ di libertà.

Gao Xingjian (Nobel per la letteratura anno 2000)

da “Il libro di un uomo solo”

della Natura e dell’umana condizione

12/03/2016

… molti sono i pericoli nella vita dell’uomo. Per terra e per mare, dentro e fuori di sé.

A tal proposito, fra i ricordi delle mie passate letture …

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naufragio

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… Un uomo, quando comincia a capire che per la natura egli non è altro che una creatura insignificante e che, sottraendogli la vita, non si mutila l’universo, vorrebbe inizialmente scagliare pietre contro i templi; e il fatto che non ci siano né pietre né templi lo esaspera nel profondo. Colpirebbe con la sua ira qualunque simulacro della natura.

Poi, non trovando nulla di tangibile contro cui scagliarsi, proverebbe a mettersi dinnanzi a una personificazione e a pregarla in ginocchio, con le mani giunte, dicendo: “Si, ma io amo me stesso!”

Una stella lontana nel freddo cielo invernale è l’unica risposta che egli trova alle sue suppliche; è così che egli raggiunge la piena consapevolezza della drammaticità della propria condizione.  …

Tratto da “La scialuppa” racconto di Stephen Crane

Buona domenica a tutti

banzai43