Ieri, 25 novembre, la giornata ha ricordato la violenza sulle donne. La violenza sulle nostre madri. Ed io ho taciuto.
Ne parlo oggi, brevemente. Oggi, poiché ieri ne han parlato tutti. Oggi, perché questa giornata, “dopo”, sia, idealmente, il nuovo grano di un Rosario infinito, del pensiero sulla necessità ad una umana convivenza, della vergogna di chi non ascolta. Un Rosario da tenere NON nelle mani, ma nei cuori, negli animi.
Donne uccise, donne violate nel corpo e nell’anima, donne tradite, donne con le membra ed il cuore spezzati.
E’ una disumanità incomprensibile che cresce e ci avvolge. Troviamo il coraggio, tutti insieme: uomini e donne, anziani e giovani, ricchi e poveri, di fare fronte comune. Trovare il modo di evitare che un denunciato per stalking aumenti la sua ira fino all’omicidio. Se una donna denuncia, accertata la verità dei fatti (in modo rapido) l’uomo sia messo in condizioni di non nuocere: carcere per lungo tempo e castrazione immediata; e mi vergogno di riconoscere che applicata a questi vigliacchi accetterei anche la condanna capitale e senza ripensamenti. La morte di un violento è certamente meno grave della morte di una donna che in sé porta il miracolo della riproduzione della specie, della rinascita, dell’amore, della speranza.
Tanto potrei aggiungere, ma ho promesso di essere breve.
Per favore, siate gentili con le donne, proteggetele, ricordatele e rispettatele tutti i giorni e non il solo 25 novembre che, tutto sommato, è un giorno come un altro.
Buona domenica.
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..banzai43