Posts Tagged ‘mare’

dall’Italia: Dino Campana

16/04/2020

Barche amorrate

 

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Le vele le vele le vele

Che schioccano e frustano al vento

Che gonfia di vane sequele

Le vele le vele le vele!

Che tesson e tesson: lamento

Volubil che l’onda che ammorza

Ne l’onda volubile smorza

Ne l’ultimo schianto crudele

Le vele le vele le vele

 

DINO CAMPANA, Canti Orfici, Varie e frammenti.

Amore in solitudine

11/04/2020

Quasi Pasqua, il mio regalo a tutti gli innamorati forzatamente, disperatamente lontani, in solitudine; i pensieri ribollenti e la malinconia come sentimento preminente. Coraggio, il vostro amore, grande come il mare, è là che vi aspetta; è costruito sulla roccia ed ha radici forti come le querce. Abbiate fiducia, ripensate ai bei momenti passati in attesa di viverne di nuovi ancora più intensi.  Buona Pasqua.

banzai43

 

 

della speranza

22/03/2020


Speranze dietro speranze svaniscono, ma il cuore continua sempre a sperare; un’onda dietro l’altra si rompe, ma il mare non si esaurisce: Che le onde si abbassino e si sollevino, è questa appunto la vita del mare; e che si speri di giorno in giorno, è così fatta la vicenda del cuore.

FRIEDRICH RUCKERT

dal Senegal: Leopold Sedar Senghor

02/02/2020

E IL DISCO INFUOCATO DEL SOLE

E il disco infuocato del sole declina nel mare vermiglio.
Ai confini della foresta e dell’abisso, mi perdo nel dedalo del sentiero.
L’odore m’insegue forte e altero, a pungere le mie narici
Deliziosamente. Mi insegue e tu mi insegui, mio doppio.
Il sole si immerge nell’angoscia
In una messe di luci, in un’esultanza di colori e di grida irose.
Una piroga sottile come un ago nella ferma intensità del mare,
Uno che rema e il suo doppio.
Sanguinano le rocce di Capo Nase, quando lontano si accende il faro
delle Mamelles.
Al pensiero di te, così mi trafigge la malinconia.
Penso a te quando cammino e quando nuoto,
seduto o in piedi, penso a te mattina e sera,
La notte quando piango e sì, anche quando sono felice
Quando parlo e mi parlo e quando taccio
Nelle mie gioie e nelle mie pene. Quando penso e non penso,
Cara penso a te.

Dalla Germania: Hermann Hesse

26/01/2020

Canzone di viaggio

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Sole illumina il mio cuore,
vento disperdi le mie pene e i miei lamenti!
Piacere più profondo non conosco sulla terra
se non di andare lontano.

Per la pianura seguo il mio corso,
il sole deve ardermi, il mare rinfrescarmi;
per condividere la vita della nostra terra
dischiudo festoso i miei sensi.

E così ogni nuovo giorno mi deve
nuovi amici, nuovi fratelli indicare,
finché lieto posso tutte le forze celebrare,
e di ogni stella diventare ospite e amico.

Hermann Hesse

(Nobel per la letteratura 1946)

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Uomo: “Chi sei ?”

23/03/2019

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Era una goccia d’acqua e si confuse col mare.
Era un granello di polvere, si mescolò con la terra.
Che cosa più fu mai il tuo passaggio nel mondo?
Un moscerino comparve, e sparve poi di nuovo.

Omar Khayyam

dall’Italia: Gabriele d’Annunzio

03/02/2019

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L’ALA SUL MARE

Ardi, un’ala sul mare è solitaria.
Ondeggia come pallido rottame.
E le sue penne, senza più legame,
sparse tremano ad ogni soffio d’aria.

Ardi, veggo la cera! E’ l’ala icaria,
quella che il fabro della vacca infame
foggiò quando fu servo nel reame
del re gnòssio per l’opera nefaria.

Chi la raccoglierà? Chi con più forte
lega saprà rigiungere le penne
sparse per ritentare il folle volo?

Oh del figlio di Dedalo alta sorte!
Lungi dal medio limite si tenne
il prode, e ruinò nei gorghi solo.

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dal Brasile: Cecilia Meireles (1901-1964)

28/01/2019

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Non cercare là.
Ciò che è, sei tu.
Sta in te.
In tutto.
La goccia è stata nella nuvola.
Nella linfa.
Nel sangue.
Nella terra.
E nel fiume che si è aperto nel mare.
E nel mare che si è coagulato in mondo.
Tu hai avuto un destino così.
Fatti a immagine del mare.
Datti alla bocca azzurra del cielo.
Ma fuggi di nuovo a terra.
Ma non toccare le stelle.
Torna di nuovo a te.
Riprenditi.

dell’uomo come l’onda

28/03/2018

Verrà il tempo in cui gli uomini saranno liberi ed eguali come le onde, che sembrano urtarsi, ma che non mai contendono.

ALFRED AUSTIN, Tower of Babel

dalla Francia: Charles Baudelaire

27/03/2018

L a   M u s ic a

Spesso la musica mi porta via come fa il mare. Sotto una
volta di bruma o in un vasto etere metto vela verso
la mia pallida stella.

Petto in avanti e polmoni gonfi come vela scalo la cresta 
dei flutti accavallati che la notte mi nasconde;

sento vibrare in me tutte le passioni d’un vascello che dolora,
il vento gagliardo, la tempesta e i suoi moti convulsi

sull’immenso abisso mi cullano. Altre volte, piatta bonaccia,
grande specchio della mia disperazione!