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dal Nicaragua: Gioconda Belli

10/08/2019

 

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Poetessa, scrittrice, politica, rivoluzionaria, donna.

Un consiglio. Leggetela. .Non ve ne pentirete.

 

Io sono la tua indomita gazzella

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Io sono la tua indomita gazzella,
il tuono che rompe la luce sul tuo petto
Io sono il vento sfrenato sulla montagna
e il fulgore intenso del fuoco dell’ocote.
Io scaldo le tue notti,
accendendo vulcani nelle mie mani,
bagnandoti gli occhi col fumo dei miei crateri.
Io sono arrivata fino a te
vestita di pioggia e di ricordi,
ridendo la risata immutabile degli anni.
Io sono l’inesplorata strada,
la chiarezza che rompe la tenebra.
Io metto stelle tra la tua pelle e la mia
e ti percorro completamente,
sentiero dopo sentiero,
scalzando il mio amore,
denudando la mia paura.
Io sono un nome che canta e si innamora
dall’altro lato della luna,
sono il prolungamento
del tuo sorriso e del tuo corpo.
Io sono qualcosa che cresce,
qualcosa che ride e piange.
Io,
quella che ti ama.

Gioconda Belli 

dall’Italia: Salvatore Quasimodo

22/03/2019

Ora che sale il giorno

Finita è la notte e la luna
si scioglie lenta nel sereno,
tramonta nei canali.

È così vivo settembre in questa terra
di pianura, i prati sono verdi
come nelle valli del sud a primavera.
Ho lasciato i compagni,
ho nascosto il cuore dentro le vecchi mura,
per restare solo a ricordarti.

Come sei più lontana della luna,
ora che sale il giorno
e sulle pietre batte il piede dei cavalli!

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dalla Russia: Vladimir Majakovskij

16/09/2018

…… Notte di luna

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….

Paesaggio

ci sarà la luna.

Ce ne sta già un po’.

Eccola che pende piena nell’aria.

E’ Dio, probabilmente,

che con un meraviglioso

cucchiaio d’argento

rimesta la zuppa di pesce delle stelle.

dalla Grecia: Saffo (trad. di S. Quasimodo)

05/01/2016

….TRAMONTATA E’ LA LUNA

Tramontata è la luna

e le Pleiadi a mezzo della notte;

anche giovinezza già dilegua,

e ora nel mio letto resto sola.

Scuote l’anima mia Eros,

come vento sul monte

che irrompe entro le querce;

e scioglie le membra e le agita,

dolce amara indomabile belva.

Ma a me non ape, non miele;

e soffro e desidero.

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luna e nuvole

Ad lunae sororem

20/04/2010

Ad lunae sororem

Forma che cosi dolce t’arrotondi

dove s’inserta l’arco delle reni

e, vincendo in tua copia tutti i seni,

ne la mia man che ti ricerca abondi,

e ti parti, anche duplice, in due mondi

ove il PECCATO i suoi più rari beni

chiuder volle per me, come in terreni

Paradisi, e i misteri più profondi,

o tu, candida mole che sul vivo

perno ondeggi levata in alti cieli

ove la voluttà suoi membri aduna,

risplendi or qui come nel marmo argivo

s’io t’invoco presente, fuor de’ veli,

o carnale sorella de la Luna!

Gabriele D’Annunzio