Di questi tempi si parla molto di Brexit. Della fuoriuscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Dell’indicazione da parte della Suprema Corte Londinese del Parlamento e non del Governo di Sua Maestà, quale Organo decisore ultimo circa tempi e modalità della separazione. Si tocca con mano il fastidio e l’irritazione di molti Governi. Di quello tedesco in particolare. Storico è l’odio-amore dei francesi per i dirimpettai inglesi. E l’Italia?
Non so bene quali siano, se ve ne sono, precedenti storici di antipatia fra britannici ed italiani. Certo è che qualche cosa deve esserci o, quanto meno esserci stato per il “nostro” Vincenzo Monti se, in un passato poco prossimo (siamo nel 1802) ebbe a scrivere:
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All’Inghilterra
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Luce ti nieghi il sole, erba la terra.
Malvagia che dall’alga e dallo scoglio
Per la via de’ latron salisti al soglio
E con l’arma di Giuda esci alla guerra.
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Fucina di delitti, in cui si serra
Tutto d’Europa il danno ed il cordoglio,
Tempo verrà che abbasserai l’orgoglio
Se stanco alfin pur Dio non ti sotterra.
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La man che tempra dei Latini il fato
Ti scomporrà le trecce, e fia che chiuda
Questo di sangue umano empio mercato.
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Pace avrà il mondo, e tu, feroce e cruda
Nel mar tiranno, all’amo abbandonato
Farai ritorno, pescatrice, ignuda.
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