Posts Tagged ‘felicità’
Primo Maggio 2023
01/05/20232 0 2 3
01/01/2023Buon anno a tutti
(e speriamo bene)
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banzai 43
alla Madre
10/05/2020dalla Cina: Mo Yan (Nobel per la letteratura 2012)
12/04/2020
“Si sentiva stremata, l’appiglio sfuggente al presente, l’appiglio al mondo e alla vita, le sarebbe presto scivolato dalle mani. Era questa la morte? Stava forse per morire? Non avrebbe più rivisto il cielo, la terra, il sorgo, suo figlio, e il suo amante che combatteva alla testa dei soldati? Gli spari risuonavano in lontananza oltre la fitta cortina di nebbia. Douguan! Douguan! Figlio mio, aiutami, tienimi stretta, tua madre non vuole morire. Oh, cielo! Cielo… mi hai donato un amante, un figlio, la ricchezza, e questi trenta anni di vita densa come il sorgo rosso. Cielo, me le hai donate queste cose, non puoi riprendertele, perdonami, ma lasciami andare! Cielo, pensi che io sia in colpa? Credi che se avessi diviso il cuscino con un lebbroso, e generato un mostro rognoso e purulento insozzando questo bel mondo sarei stata nel giusto? Cielo, cos’è la castità? Cos’è la giusta via? Cos’è la bontà? Cos’è il male? Non me l’hai mai detto, ho sempre dovuto sbrigarmela da sola. Amo la felicità, amo la forza, amo la bellezza, il mio corpo mi appartiene, sono padrona di me stessa, non ho paura di sbagliare, non ho paura della punizione, non ho paura di entrare nei diciotto gironi del tuo inferno. Ho fatto tutto ciò che dovevo fare e ciò che andava fatto, e non temo nulla. Ma non voglio morire, voglio vivere, voglio vedere ancora un po’ di mondo. Cielo…“
da “Sorgo Rosso”, Romanzo
Buona Pasqua
11/04/2020dal Senegal: Leopold Sedar Senghor
02/02/2020E IL DISCO INFUOCATO DEL SOLE
E il disco infuocato del sole declina nel mare vermiglio.
Ai confini della foresta e dell’abisso, mi perdo nel dedalo del sentiero.
L’odore m’insegue forte e altero, a pungere le mie narici
Deliziosamente. Mi insegue e tu mi insegui, mio doppio.
Il sole si immerge nell’angoscia
In una messe di luci, in un’esultanza di colori e di grida irose.
Una piroga sottile come un ago nella ferma intensità del mare,
Uno che rema e il suo doppio.
Sanguinano le rocce di Capo Nase, quando lontano si accende il faro
delle Mamelles.
Al pensiero di te, così mi trafigge la malinconia.
Penso a te quando cammino e quando nuoto,
seduto o in piedi, penso a te mattina e sera,
La notte quando piango e sì, anche quando sono felice
Quando parlo e mi parlo e quando taccio
Nelle mie gioie e nelle mie pene. Quando penso e non penso,
Cara penso a te.
dalla Germania: C. J. Heinrich Heine
26/11/2019Non giurare, baciami soltanto…
Non giurare, baciami soltanto,
non credo di donna ai giuramenti!
Le tue sono dolci parole, ma
più dolce è il bacio che t’ho rapito!
Lo possiedo e reputo, inoltre,
la parola futil nebbia e vento.
Giura pur, mia cara, giura sempre,
credo alla tua semplice parola!
Sul petto tuo voglio gettarmi
e credere che sono felice;
io credo, cara, ch’eternamente
e ancora a lungo tu m’amerai.
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del lavorare e del vivere
19/02/2019
L’animo umano non è mai più lietamente intonato, di quando ha trovato il suo lavoro adatto.
WILH v. HUMBOLDT
della saggezza dei popoli arabi
15/02/2019.
> Sconfiggere l’orgoglio ti rende buono. Superare la rabbia ti rende allegro. Trionfare sulle passioni ti rende vincente. Battere l’avidità ti rende felice.
> Chi cerca un amico senza difetti, rimarrà senza amici.
> Un esercito di pecore guidato da un leone sconfiggerà un esercito di leoni guidato da una pecora.
del Governo e del governare
28/02/2018…
Il vero governo deve assomigliare a una feconda pioggia estiva che bagna, senza che si oda, l’arida terra. Sono vissuti governanti che facevano muovere la macchina dello Stato con tale fracasso, strepito, trambusto, scricchiolio e impeto, che era da temere da un momento all’altro che essi o la macchina dovessero andare in frantumi.
F. M. KLINGER
Non si deve avere né amore né odio per gli uomini che stanno al governo. Si deve avere per essi lo stesso sentimento che si ha per un
cocchiere: conduce bene o conduce male, ecco tutto.
A. DE VIGNY
Gli uomini governano il mondo, e le donne i loro uomini. Che altro vogliono?
B. GOLTZ