Il ricorso alle urne è avvenuto e già accantonato. Chi ancora parla di politica lo fa per valutarne l’esito a livello nazionale, tralasciando l’ambito regionale perché, obiettivamente, conclusosi con risultati scontati, forse non nelle percentuali, ma certamente nell’esito finale.
A livello Paese, invece, che sconquasso. Ma chi è il vincitore? chi i perdenti?
La cosa che più m’aveva colpito immediatamente prima del voto, facendomi riflettere che sarebbero state elezioni “diverse dal solito”, era il gran numero di spazi pubblicitari vuoti messi a disposizione dal Comune di Milano. Una cosa inaudita. Mai successa in precedenza.
Circa il risultato elettorale, a ben vedere è impossibile, al momento, dare etichette.
Chi ha vinto, chi ha perso? Dare una risposta, ora, è tutt’altro che facile.
La recente “Legge elettorale” (il famigerato “Rosatellum”) dovrebbe, per volontà di contenuto, favorire le coalizioni e, quindi, la destra di Salvini-Berlusconi & C. la quale, a conti fatti, ha avuto più consensi di tutti. Ma con quale coraggio definire “vincente” una coalizione il cui risultato numerico, certamente più che eccellente, è insufficiente a governare senza l’aiuto di qualcuno che, al momento, pare non esserci. Ergo, ancorché certamente NON perdente, la coalizione a trazione Lega NON può essere considerata vincente.
Quanto al “Movimento cinque stelle”, pur beneficiato da un risultato elettorale clamoroso, la situazione è poco dissimile ancorché sia il partito in testa ai consensi col numero massimo dei voti raccolti. Certamente NON è perdente, ma NON può dichiararsi vincente, in quanto manca di forze proprie per governare in solitudine. Anch’esso, per formare un Governo, necessita di qualcuno che, al momento, pare non esserci.
Chi appare PERDENTE CERTO ed è difficile negarlo è il Partito Democratico, ma forse, chissà …….
Punito in modo assoluto dal proprio ex elettorato, sanguinante dopo il colpo di maglio elettorale subìto, ancora frastornato per la recente, sciagurata e dolorosa, scissione sopportata (forse non l’ultima, come la disgraziata storia della sinistra insegna), il PD pare poter ancora disporre di un futuro.
Infatti, con qualche “responsabile” rubacchiato qua e là (voltagabbana se ne trovano sempre, basta pagarli) il PD pare essere la forza politica che più verrà corteggiata perché più che mai necessaria alla formazione di un nuovo Governo italiano la definizione del quale, certamente, i giornali di gran fantasia del Bel Paese non faranno fatica ad inventare.
Un PD come ago della bilancia? e se si a quale prezzo? Dentro il Governo? con sostegno dall’esterno? o all’opposizione dura per favorire, forse, con nuove elezioni, a breve, il proprio attuale e definitivo suicidio politico?
Il PD quindi, nonostante la tragedia che sta vivendo e le nubi di tempesta che gli nascondono l’orizzonte, potrebbe avere, ancora, un importante ruolo politico, fors’anche primario seppur, ragionevolmente, per una durata che immagino, piuttosto limitata.
Al momento, come tutti, starò alla finestra per vedere quali alleanze si formeranno (o no) per dare nuovi Presidenti alla due Camere del Parlamento per poi, e non vorrei essere al posto di Mattarella, affidarmi alla lungimiranza (spero) del Presidente della Repubblica che ha il dovere di sbrogliare una matassa assai aggrovigliata.
Confido nella sua saggezza e in un ritorno del “senso dello Stato” e della “ricerca del bene comune” da parte di tutti i parlamentari, di tutti i partiti, in primis da quelli PD.
Spero sia chiaro a coloro che entreranno in Parlamento che varcandone la soglia, hanno giurato, di fatto, che opereranno per il bene della Nazione salvaguardandone la storia, le tradizioni, i confini, la differenza di genere, la dignità dei singoli, l’accettazione della diversità, il rispetto del principio d’accoglienza e perché no anche il corretto uso della lingua.
Più che mai sono necessarie politiche per un futuro di “sociale garanzia” che altro non è, con altre parole, che affermare la necessità di un lavoro per tutti con una retribuzione, decente, che permetta di vivere.
Viva la Repubblica, viva la democrazia, viva l’Italia.
Il peggio assoluto non esiste, così come il meglio assoluto.
Se è vero che la politica è l’arte del possibile, dobbiamo evitare di premiare col voto coloro che attorno a sé non vedono che nemici e non , come dovrebbe essere, degli avversari. In una situazione di tal fatta, come poter fare accordi col nemico? Solo per dissimulare le proprie intenzioni e sbranarsi, poi, alla prima occasione?
L’ingiuriarsi ora rende difficile, poi, ricercare accordi che, ancorché trovati nonostante tutto, risulterebbero incomprensibili a chi ha espresso, andando a votare, un voto consapevole e, a suo giudizio, equilibrato.
Ergo, andiamo tutti a votare, ma non a favore di chi predica anche se in forma edulcorata, la violenza e la sopraffazione come “metodo” per riportare l’ordine o, come talvolta vien detto e scritto, portare ad un “nuovo” ordine.
Dare un voto a qualcuno significa dare un mandato di rappresentanza a chi crediamo possa governare il Paese con serietà, onestà e lungimiranza, in modo da accrescere la nostra credibilità nel mondo; significa dare una delega a chi possa, crediamo ovunque, rappresentare l’Italia come una nazione seria, civile, inclusiva, moderna, laboriosa, in cammino verso una maggiore equità sociale, capace di pensare e realizzare, politiche di sviluppo scolastico e tecnologie che aprano, ai giovani, nuovi orizzonti, nuove prospettive, nuove opportunità.
Questa l’Italia che vorrei e per la quale, il 4 marzo 2018, andrò a votare con timore, ma con tanta speranza.
…
…
Buon voto a tutti.
Vita l’Italia: Repubblicana, Libera, Onesta, Democratica.
Amici miei buondì. Il 4 Marzo 2018 è a due passi da noi, dietro l’angolo come si suol dire.
Come ad ogni tornata elettorale anche questa volta esorto tutti ad andare a votare, perché dopo averlo fatto ed aver dato il voto a chi volete, avrete acquisito un diritto altrimenti non presente fra le vostre possibilità: il “diritto di reclamo” o, se preferite, il “diritto di critica”. Non andare a votare ed essere, eventualmente, deluso del risultato elettorale equivale ad essersi fatti male con le proprie mani, con la propria assenza dalla vita politica del Paese.
Al riguardo, forse, non è male ricordare questo pensiero di Orazio
“Avere guai per colpa del destino non è la stessa cosa che averne per colpa propria”
Fra pochi giorni saremo nuovamente chiamati alle urne per una o più scelte e, dal mio punto di vista, mai mi son trovato di fronte a tante difficoltà.
Evaporati i Partiti ideologici o pseudo tali, sono scomparse anche le “scuole di partito” le quali, certamente con molti difetti, tentavano (e spesso riuscivano) di formare quadri politico-amministrativi, con conoscenze di base da affinare, attraverso esperienze locali, per proiettarli poi, se ne avevano il merito, sulla scena nazionale. E spesso non erano laureati o plurilaureati (il che certamente non guastava), ma in genere parlavano un italiano decente, non sgrammaticato, nel rispetto del congiuntivi o dei condizionali. Ogni tempo verbale al suo posto.
A chi non mi crede consiglio la lettura degli Atti parlamentari degli anni ’50, ’60 ed anche ’70.
Ora vi sono assai più problemi che in passato e non per le abbaglianti o rutilanti promesse che arrivano da ogni dove (chi mai è così “sonello” da crederci?), ma per i timori della tenuta democratica del Paese davanti a un risultato che, così sembra, non potrà dare alcuna maggioranza. Quanto è forte la nostra Democrazia? Quanto buon senso hanno i moderni demagoghi? quanto pazienti saranno i mercati? quanti imprenditori non saranno ancor più tentati di delocalizzare? quanti più giovani, esasperati dalla mancanza di lavoro, aumenteranno la fila dei cervelli già espatriati? quanti …? Cosa … ? etc. etc.
Tante domande alle quali, credo come gran parte di voi che leggete (a proposito, grazie di leggermi), non sono in grado di rispondere. Nuvole di tempesta sopra il mio ed i vostri capi. Nubi oscure. Ma tant’è.
La mia unica certezza è che andrò a votare per poter, domani, avere il “diritto di reclamo”, diritto che certamente non avrei qualora me ne fossi stato in casa, al caldo, in pantofole, davanti alla tv.
Vi esorto tutti a fare come me e, come me, cercate di non farvi, una volta ancora, mettere in pentola. Votate per chi volete. Votate con consapevolezza, ma votate.
Viva l’Italia repubblicana: libera, tollerante ma giusta. democratica.
Alle prossime elezioni ed alle speranze, pensando, dell’italiche genti …
“Come l’individuo, così le nazioni non faranno mai nulla se non saranno piene di sé stesse, di amor proprio, ambizione, opinione di sé, confidenza in sé stesse.”
Pensiero del giorno dedicato alla Politica Italiana
Ti avvedrai facilmente che gli uomini sono essi stessi gli artefici delle loro disgrazie: essi, sventurati, non sanno vedere i beni che sono sotto i loro occhi; le loro orecchie si chiudono alle verità che parlano. Quanti pochi conoscono i veri rimedi ai loro mali.
Milanese del '43, sposato, due figli, ex dirigente di banca, professionista della libertà che considero il mio unico credo, poeta secondo l'ispirazione, lettore accanito.
Adoro la bellezza e le arti tutte, fra esse la musica jazz e la fotografia. Senza libri sarei disperato. Senza quadri mi sentirei perso e senza matite per disegnare, smarrito.
Credo nell'amicizia nonostante le tante delusioni.
Cerco continuamente nuovi spazi di libertà.
Amo la città, che giro in bicicletta prendendomi tutto il tempo necessario, le montagne senz'esserne intimidito, la pesca senza trattenere il pescato, il profumo del pane appena sfornato, il sibilo del vento, il rumoreggiare delle foglie nella brezza, i confronti con le diversità, i viaggi, i musicisti di strada, il futuro ...
Considero importante dare spazio ai ricordi senza mai esserne schiavo.
“La bella e la bestia”, “Carmen” di Bizet (in balletto), “La serva amorosa” di Goldoni, “Italiani si nasce, e noi lo nacquimo”, “Il Mercante di Venezia” di W. Shakespeare, “La locandiera” di C. Goldoni, “Aida”, di G. Verdi, “Aspettando Godot” di S. Beckett, “Il barbiere di Siviglia” di G. Rossini; “King Richard II studio per autoritratto (drammaturgia, traduzione, interpretazione e regia di Roberto Trifirò), “La Gilda del Mac Mahon” di G. Testori, “Mamma Mia”. “Sister Act”, “Norah Jones”, Recital al Teatro degli Arcimboldi – Milano
FILMS VISTI RECENTEMENTE:
“Pericolo Pubblico”, “Uomini che odiano le donne”, “Baaria”, “Avatar”, “La prima linea”, “Invictus”, “Agora”, “The Road”, “Amelia”, “Il massacro di Katlyn”, “Milk”, “Bastardi senza onore”, “Tra le nuvole”, “Green Zone”, “Miracolo a Sant’Anna”, “Wall Street 2-Il denaro non dorme mai”, “La Papessa”, “Giustizia privata”, “The Tourist”, “Samsara”, “Hachiko”, “The Young Victoria”, “I fiori di Kirkuk”, “Viva l’Italia”, “Il discorso del re”,”Departures” (splendida pellicola Giapponese sulla vita di tutti i giorni), “Le ceneri di Angela” (gran film con regia di Alan Parker), “The Iron Lady”, “Placido Rizzotto”, “I guardiani del destino” (tratto da un lavoro di P. K. Dick), “Midnight in Paris”, “Valzer con Bashir”, “J. Edgard”, “Quasi amici”, “La versione di Barney”, “Miracolo a Le Havre”, “la chiave di Sara”, “Fra cielo e terra”, “Letters to Juliet” (film brillante-romantico godibilissimo), “Codice Genesi”, “La regola del silenzio” (pellicola interessante, drammatica, diretta e interpretata da R. Redford e da una grande S. Sarandon), “Lincoln”, “La migliore offerta”, “Welcome”, “La vera storia di Dalton Trumbo”, “Revenant – Redivivo”, “Steve Jobs”, “E’ stata la mano di Dio”, “Cry Macho”, “House of Gucci”, “Binario 6”, “Il Capo perfetto”, “Don’t look up”, “Il potere del cane”, “Mudbound”, “Illusioni perdute”, “Genius” (della tragica vita di Thomas (Tom) Wolfe),
LETTURE RECENTI:
“L’ombra di quel che eravamo” di Luis Sepùlveda; “Surtree” di Cormac McCarthy; “La tomba di Alessandro. L’enigma” di Valerio Massimo Manfredi; “Ama il tuo nemico” di John Carlin; “Un partigiano chiamato Balilla” di Adriano Molteni; “Vite esagerate” di José Manuel Fajardo;”La tonsillite di Tarzan” di Alfredo Bryce Echenique; “L’isola sotto il mare” di Isabel Allende.
Di Stieg Larsson: “Uomini che odiano le donne”,”La ragazza che giocava col fuoco”, “La regina dei castelli di carta”.
“La montagna dell’anima” di Gao Xingjian; “Una donna” di Sibilla Aleramo, “Il centravanti è stato assassinato verso sera” di Manuel Vazquez Montalban, “Robustezza e fragilità” di Nassim Nicholas Taleb, “Ritratto di gruppo con assenza” di Luis Sepùlveda, “Finale di romanzo in Patagonia” di Mempo Giardinelli”, “Il vicolo della polvere rossa” di Qiu Xiaolong, “Ratti rossi” di Qiu Xiaolong, “La lampada di Aladino” di Luis Sepùlveda, “Il cammello battriano” di Stefano Malatesta, “Storia di Gordon Pym” di E. A. Poe, “Gaio Mario” di Giuseppe Antonelli, “Silla” di Francois Hinard, “Le ali nere del Caravaggio” di Marco Carminati, “Un uomo tranquillo” di Maurice Walsh, “Marco Aurelio” di Pierre Grimal, “Samarcanda” di Amin Maalouf, “La casa della Moschea” di Kader Abdolah, “La via per Isfahan” di Gilbert Sinoué (interessante vita romanzata di Abu Alì ibn Sina, per gli occidentali Avicenna), “Acquavite” di Torgny Lindgren, “Il giocatore” di Fedor Dostoevskij, “1Q84 Libro 1 e 2 Aprile – Settembre” di Murakami Aruki, “La fattoria dei gelsomini” di Elizabeth von Arnim, “Slow Economy” di Federico Rampini; “Il rumore dei baci a vuoto” di Luciano Ligabue, “Bel-Ami” di Guy de Maupassant, “Racconti quotidiani” di Andrea Camilleri; “La scimitarra di Budda” di Emilio Salgari, “A ciascuno il suo” di Leonardo Sciascia, “La zia Julia e lo scribacchino” di Mario Vargas Llosa, “1Q84 Libro 3 Ottobre – Dicembre” di Murakami Aruki, “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico” di Luis Sepulveda, “La democrazia in Europa – Guardare lontano” di Sylvie Goulard e Mario Monti. “Cartagena. Gli ultimi della Tortuga” di Valerio Evangelisti, “Carmine Pascià (che nacque buttero e morì beduino)” di Gian Antonio Stella. “A sud del confine, a ovest del sole”, di Murakami Haruki. “Il falco di Svevia (Il romanzo di Federico II)” di Maria R. Bordihn. “La guerra di Troia (Le leggende degli eroi)”, di Lindsay Clarke. “Carthago. Annibale contro Scipione l’Africano”, di Franco Forte. “Cesare. Il genio e la passione”, di Colleen McCullough. “Il macedone. Filippo II° re di Macedonia”, di Nicholas Guild. “Salvador Allende. L’uomo. Il politico” di Jesus Manuel Martinez, “Le lacrime del lago Tai” di Qiu Xiaolong, “L’analfabeta che sapeva contare” di Jonas Jonasson, “Basta piangere” di Aldo Cazzullo, “Il mio nome è Nessuno” di Valerio Massimo Manfredi, “Di seta e di sangue” di Qiu Xiaolong, “Il profumo delle foglie di limone” di Clara Sanchez, “L’emozione delle cose” di Angeles Mastretta, “La ragazza che danzava per Mao” di Qiu Xiaolong, “Il mondo di Anna” di Jostein Gaarder, “Il nero e l’argento” di Paolo Giordano, “Infinito amore” di Massimo Nava, “Ingredienti per una vita di formidabili passioni” di Luis Sepulveda, “After Dark” di Murakami Aruki, “L’incolore Tazaki Tsukuru e i suoi anni di pellegrinaggio” di Murakami Aruki, “L’orazione per la pace” di Demostene; “L’uomo che credeva di essere se stesso” di David Ambrose, “Ma ho vissuto troppo poco” di J. H. Chase, “Divorzio alla turca” di Esmahan Aykol, “Il leopardo”di Jo Nesbo, “Il delitto di via Brera” di Dario Crapanzano, “Arrigoni e il caso di piazzale Loreto” di Dario Crapanzano, “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza” di Luis Sepùlveda, “Mossad, Le più grandi missioni del servizio segreto israeliano” di Michael Bar-Zohar e Nissim Mishal, “Il mercante di luce” di Roberto Vecchioni, “SMITH & WESSON” di Alessandro Baricco, “Arrigoni e l’omicidio di via Vitruvio” di Dario Crapanzano, “La regola dell’equilibrio” di Gianrico Carofiglio, “L’imperatrice Cixi. La concubina che accompagnò la Cina nella modernità” di Jung Chang, “Sonno” di Murakami Haruki, “La culla vuota” di Mary Higgins Clark, “La sposa giovane” di Alessandro Baricco, “Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve” di Jonas Jonasson, “La casa del giudice”, “Il crocevia della tre vedove” e “Il caso Saint-Fiacre” di Georges Simenon, “Cadrà dolce la pioggia e altri racconti” di Ray Bradbury, “Il medaglione” di Andrea Camilleri, “Il commissario Pepe” di Ugo Facco De Lagarda, “Storia di politica sospetta” di Manuel Vazquez Montalban, “Il codice perduto di Archimede” di Reviel Netz e William Noel, “L’amante giapponese” di Isabel Allende, “Storia di un cane che insegnò ad un bambino la fedeltà” di Luis Sepùlveda, “Il commissario Arrigoni e l’omicidio del prete bello” di Dario Crapanzano, “Il console” di Marco Vichi, ” L’assassino, il prete, il portiere” di Jonas Jonasson, “300 GUERRIERI La battaglia delle Termopili” di Andrea Frediani, “Arrigoni e la bella del Chiaravalle” di Dario Crapanzano, “L’avventurosa storia dell’uzbeko muto” di Luis Sepùlveda, “Il signore degli specchi” di Franco Cuomo. “Nuove storie dal vicolo della polvere rossa” di Qiu Xiaolong. “Racconti indiani” di Stéphane Mallarmé. “L’arciere di Azincourt” di Bernard Cornwell. “Il ribelle” di Emma Pomilio. “La fine della storia” di Luis Sepùlveda. “La nevicata dell’85” di Piero Colaprico e Pietro Valpreda. “Teutoburgo” di Valerio Massimo Manfredi. “La simmetria dei desideri” di Eshkol Nevo. “Il mistero della giovane infermiera” di Dario Crapanzano. “Tre piani” di Eshkol Nevo. “Kim” di Rudyard Kipling. “Idi di Marzo” di Valerio Massimo Manfredi. “Turms l’etrusco” di Mika Waltari. “Storie ribelli” di Luis Sepùlveda. “L’uomo che inseguiva la sua ombra” di David Lagercrantz. “Il gran diavolo” di Sacha Naspini. “COLOSSEUM Arena di sangue” di Simone Sarasso. “Il libro di un uomo solo” di Gao Xingjian. “Le stelle del silenzio” di Edmond Hamilton. “La stella della vita” di Edmond Hamilton. “La squillo e il delitto di Lambrate” di Dario Crapanzano. “Oltre l’inverno” di Isabel Allende. “Il simpatizzante” di Viet Thanh Nguyen. “Opium” di Maxence Fermine. “Jerusalem” di Andrea Frediani. “L’università del crimine” di Petros Markaris. “Arcipelago, Isole e miti del mare Egeo” di Giorgio Ieranò. “Alessandro il conquistatore”, Edizioni RBA Italia. “Arrigoni e l’omicidio nel bosco” di Dario Crapanzano. “Steve Jobs, l’uomo che ha inventato il futuro” di Jay Elliot con William L. Simon. “Pericle e la Grecia classica” di Cinzia Bearzot. ” Pastorale americana” di Philip Roth. “L’ultimo respiro del drago” di Qiu Xiaolong. “Il poliziotto di Shangai” di “Qiu Xiaolong. “Cleopatra” di Joachim Brambach. “Il giorno in cui fallì la rivoluzione” di Sergio Romano. “Il tiranno” di Valerio Massimo Manfredi. “La nube purpurea” di M. P. Shiel. “L’uomo che vedeva gli atomi” di Murray Leinstern. “The Game” di Alessandro Baricco. “Il centenario che voleva salvare il mondo” di Jonas Jonasson. “La conoscenza e i suoi nemici (L’era dell’incompetenza e i rischi per la democrazia)” di Tom Nichols. “Attila” di Patrick Howarth.”Difesa a zona” di Petros Markaris. “I grandi nemici di Roma antica” di Philip Matyszak. “Lungo petalo di mare” di Isabel Allene. “Lezioni spirituali per giovani samurai” di Yukio Mishima. “Chimaira” di Valerio Massimo Manfredi. “La ragazza che doveva morire” di David Lagercrantz. “Lo strano caso del dottor Jekill e del signor Hyde” di Robert Louis Stevenson. “Bambini nel tempo” di Ian McEwan. “Una contessa a Chinatown” di Dario Crapanzano. “L’incontro” di Michela Murgia. “Casimiro Rolex” di Franco Di Mare. “Il silenzio. Uno spazio dell’anima” di Erling Kagge. “La sedia di paglia” di Marco Carminati. “Antica madre” di Valerio Massimo Manfredi. “L’assedio, Costantinopoli 1453” di Jack Hight. “Masada” di Maria Grazia Siliato. “La linea d’ombra” di Joseph Conrad. “Le tre profezie” di Giulio Tremonti. “1917 Ottobre rosso” a cura di Antonio Carioti. “Cinquemila chilometri al secondo” di Manuele Fior (Graphic Novel). “No pasaran” di Vittorio Giardino (Graphic Novel). “Vento & Flipper” di Murakami Haruki. “Testimone inconsapevole” di Gianrico Carofiglio.”Le tre del mattino” di Gianrico Carofiglio. “Le donne erediteranno la terra” di Aldo Cazzullo. “Kafka sulla spiaggia” di Murakami Haruki. “Il silenzio dell’onda” di Gianrico Carofiglio. “Il pianto dell’alba” di Maurizio de Giovanni. ” A proposito di Elena” di Giuseppina Norcia. “La cacciatrice di storie perdute” di Sejal Badani. “L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre” di Marilù Oliva. “Il senso della vita” di Ragnar Ohlsson. “Delitto Neruda” di Roberto Ippolito. “Una mutevole verità” di Gianrico Carofiglio. “Troppo freddo per Settembre” di Maurizio de Giovanni. “After dark” di Murakami Haruki. “Paura – Trump alla Casa Bianca” di Bob Woodward. “Il canto di Calliope” di Natalie Haynes. “The Hill We Climb” di Amanda Gorman. “Abbandonare un gatto” di Murakami Haruki. “Le bestie giovani” di Davide Longo. “Processo a Shanghai” di Qiu Xiaolong. “Quando le montagne cantano” di Nguyen Phan Que Mai. “Le isole di Napoleone” di Luigi Mascilli Migliorini. “Sonno” di Murakami Haruki. “Gli assalti alle panetterie” di Murakami Haruki. “Il gatto che voleva salvare i libri” di Sosuke Natsukawa. ” La strana biblioteca” di Murakami Haruki. “L’anulare” di Yoko Ogawa. “La ragazza dello sputnik” di Murakami Haruki. “La morte del fiume” di Guglielmo Petroni. “La canzone di Achille” di Madeline Miller. “L’undicesimo comandamento” di Lester del Rey. “Una rabbia semplice” di Davide Longo. “Il caso Moro e la Prima Repubblica ” di Walter Veltroni. “SPQR Storia dell’antica Roma” di Mary Beard. “L’ultima avventura di Philo Vance” di S. S. Van Dine. “La scialuppa ed altri racconti” di Stephen Crane. “Il ballo” di Irene Nemirovsky. “Il piccolo libro dell’Ikigai. La via giapponese alla felicità” di Ken Mogi. “il Militante” di Viet Than Nguyen. “La stirpe dell’uomo” di Jack Williamson. “Ubuntu. La via africana alla felicità” di Mungi Ngomane. “URSS addio” a cura di Antonio Carioti. “La fuga di Enea” di Antonio Scurati. “Il Padiglione d’oro” di Yukio Mishima. “Le sabbie di Marte” di Arthur C. Clarke. “Paria dei cieli” di Isaac Asimov. “Il popolo dell’autunno” di Ray Bradbury. “L’Eneide di Didone” di Marilù Oliva. “Passeggeri notturni” di Gianrico Carofiglio. “Un semplice caso di infedeltà” di Jacqueline Winspear. “Venivamo tutte per mare” di Julie Otsuka. “La versione di Fenoglio” di Gianrico Carofiglio. “Achille e Odisseo. La ferocia e l’inganno” di Matteo Nucci. “Violeta” di Isabel Allende. “La ladra di parole” di Abi Daré. “Un bosco di pecore e acciaio” di Miyashita Natsu. “I miei giorni alla libreria Morisaki” di Satoshi Yagisawa. “Prima persona singolare” di Murakami Haruki. “Il potere segreto” di Stefania Maurizi. “Il gatto venuto dal cielo” di Hiraide Takashi. “Il segno dei due mondi” di Keith Laumer. “A letto nel medioevo. Come e con chi” di Chiara Frugoni. “Storia stupefacente della filosofia” di Alessandro Paolucci. “Spine” di Franci Conforti. “Ad occhi chiusi” di Gianrico Carofiglio. “La dittatura del pensiero unico” di George Orwell a cura di Martino Cervo. “Non esiste saggezza” di Gianrico Carofiglio. “Morire a Italbar” di Roger Zelazny. “La disciplina di Penelope” di Gianrico Carofiglio. “Musica” di Yukio Mishima. “Alcibiade” di Jacqueline de Romilly. “Enigma Anita” (Storia della donna che ammaliò il mondo) di Elisabetta Rosaspina. “A pochi passi dal sole” di Walter Tevis. “Un’ottica femminile (Le maestre della fotografia)” di Andrea Dusio. “Solcando i sette mari (Piratesse e corsare)” di Federica Capaccioni. “La ragazza del Kyushu” di Matsumoto Seicho. “Sacerdotesse di Atena (Guerriere, condottiere, strateghe)” di Valeria Cammarota. “L’ingegno di Minerva” di Letizia Giangualano.
MOSTRE VISITATE
ARTEMISIA Gentileschi (Milano, Palazzo Reale)
CEZANNE (Milano, Palazzo Reale),
Brera incontra il Puskin (Milano, Pinacoteca di Brera)
TIZIANO e la nascita del paesaggio moderno (Milano, Palazzo Reale)
PICASSO Capolavori dal Museo Nazionale Picasso di Parigi
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