Posts Tagged ‘dolore’

dalla Cina: Mo Yan (Nobel per la letteratura 2012)

12/04/2020

“Si sentiva stremata, l’appiglio sfuggente al presente, l’appiglio al mondo e alla vita, le sarebbe presto scivolato dalle mani. Era questa la morte? Stava forse per morire? Non avrebbe più rivisto il cielo, la terra, il sorgo, suo figlio, e il suo amante che combatteva alla testa dei soldati? Gli spari risuonavano in lontananza oltre la fitta cortina di nebbia. Douguan! Douguan! Figlio mio, aiutami, tienimi stretta, tua madre non vuole morire. Oh, cielo! Cielo… mi hai donato un amante, un figlio, la ricchezza, e questi trenta anni di vita densa come il sorgo rosso. Cielo, me le hai donate queste cose, non puoi riprendertele, perdonami, ma lasciami andare! Cielo, pensi che io sia in colpa? Credi che se avessi diviso il cuscino con un lebbroso, e generato un mostro rognoso e purulento insozzando questo bel mondo sarei stata nel giusto? Cielo, cos’è la castità? Cos’è la giusta via? Cos’è la bontà? Cos’è il male? Non me l’hai mai detto, ho sempre dovuto sbrigarmela da sola. Amo la felicità, amo la forza, amo la bellezza, il mio corpo mi appartiene, sono padrona di me stessa, non ho paura di sbagliare, non ho paura della punizione, non ho paura di entrare nei diciotto gironi del tuo inferno. Ho fatto tutto ciò che dovevo fare e ciò che andava fatto, e non temo nulla. Ma non voglio morire, voglio vivere, voglio vedere ancora un po’ di mondo. Cielo…“ 

da “Sorgo Rosso”, Romanzo

… contro le morti sulle strade

15/07/2019

Anche oggi (15 luglio 2019), come spesso accade, i quotidiani ci informano di un fine settimana con molti morti sulle strade. Vite troncate, famiglie distrutte dalla sofferenza, futuri compromessi e tanto, tanto dolore.

Settimane or sono fui colpito da una scritta sul retro di un camion che mi precedeva in autostrada. Un consiglio semplice, ma non banale. Lo riporto come regalo a chiunque mi legga. A tutti costoro l’augurio di “buona vita

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Non correre mai più veloce

di quanto il tuo angelo custode

possa volare !

 

dalla Martinica francese: Aimé Césaire (1913-2008)

14/07/2019

P A R T I R E

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Come ci sono uomini-iena e uomini-

pantera, sarei un uomo-ebreo

un uomo-cafro

un uomo-indù di Calcutta

un uomo di Harlem che non vota

l’uomo-carestia, l’uomo-insulto, l’uomo-tortura

si poteva in ogni momento afferrarlo, avvolgerlo
di colpi, ucciderlo – perfettamente ucciderlo – senza dovere

rendere conto ad alcuno, senza avere scuse da presentare ad alcuno

un uomo-ebreo

un uomo-pogrom
un cucciolo
un mendicante

ma si uccide il Rimorso, bello come la
faccia stupita di una signora inglese che trovasse
nella sua zuppiera un cranio di Ottentotto?

da “Diario di ritorno al paese natale”, 1939

dell’autorità

19/03/2019

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L’autorità che si fonda sul terrore, sull’oppressione e sulla violenza è un’ingiustizia e una turpitudine nello stesso tempo.

Plutarco

dall’Argentina: Alfonsina Storni

03/03/2019

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U O M O.

Uomo, io voglio che tu comprenda il mio male,

uomo, io voglio che tu mi dia dolcezza,

uomo, io vado per i tuoi stessi sentieri;

figlio di madre: comprendi la mia pazzia…

dal Peru: César Vallejo

24/02/2019

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E se dopo tante parole …

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E se dopo tante parole,
non sopravvive la parola!
E se dopo le ali degli uccelli,
l’uccello fermo non sopravvive!
Sarebbe meglio, in verità,
che si mangino tutto e si finisca!

Esser nati per vivere della nostra morte!
Alzarsi dal cielo verso terra
sui propri disastri
e spiare il momento di spegnere la tenebra con l’ombra!
Sarebbe meglio, francamente,
che si mangino tutto e… cosa importa!

E se dopo tanta storia soccombiamo
non già d’eternità,
ma di cose così semplici come stare
in casa o mettersi a pensare!
E se scopriamo poi,
tutt’a un tratto, di vivere,
a giudicare dall’altezza degli astri,
dal pettine e dalle macchie sul fazzoletto!
Sarebbe meglio, in verità,
che si mangino tutto, non c’è dubbio!

Si dirà che abbiamo
in uno dei nostri occhi molta pena
come anche nell’altro, molta pena,
e in tutt’e due, nello sguardo, molta pena…
Allora… Certo!… Allora… tutti zitti!

dal Nicaragua: Pablo Antonio Cuadra

13/01/2019

IL MALE

Che mi spinge a partire?

Le dita sopra l’arpa

e già comincia

per me il male d’assenza.

Una

vela

lontana

è sufficiente.

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Pablo  Antonio  Cuadra

(Poeta e giornalista: 4.11.1912 / 2.01.2002)

dagli USA: Thomas Stearns Eliot

07/01/2019

P A E S A G G I

New Hampshire

Le voci dei fanciulli nel frutteto

Fra il tempo dello sboccio e della frutta:

Una testa dorata, un capo cremisi,

Fra il verde della cima e la radice.

E un’ala nera sopra vi volteggia, e un’ala bruna;

Vent’anni, e primavera è passata; 

Il presente dolora, il domani dolora,

Coprimi allora, luce nel fogliame;

Una testa dorata, un’ala nera,

Si uniscono, oscillano,

Germogliano, cantano,

Oscillano nell’albero di mele..

 

 

dall’Uruguay: Idea Vilariño

29/12/2018

…..Ti sto chiamando

Amore

dall’ombra

dal dolore

amore

ti sto chiamando

dal pozzo asfissiante del ricordo

senza che nulla giovi

né ti attenda.

Ti sto chiamando

amore

come il destino

come il sonno

come la pace

ti sto chiamando

con la voce

con il corpo

con la vita 

con tutto ciò che ho

e che non ho

con disperazione

con sete

con pianto

come se tu fossi aria

e io affogassi

come se tu fossi luce

e io morissi.

da una cieca notte

da oblio

da ore chiuse

in solitudine

senza lacrime né amore

ti sto chiamando

come la morte

amore

come la morte.

 

……….Idea Vilariño

(Montevideo 18.8.1920 – 29.4.2009)

A te, cagnina mia dolcissima

10/07/2018

A Maya, cagnina amatissima

      (5.12.2005 – 6.6.2018)

 

Amica mia dolcissima.

Compagna silenziosa

attenta sempre,

di pronto scatto appena

mi muovevo,

ti volgevi a cercarmi

se tardavo.

 

Ora non più.

La vita t’ha lasciata

ed io rimpiango i tuoi

salti armoniosi,

il passo lesto e altero,

gli occhi tuoi dolcissimi,

l’attenzione al mio fischio,

la tua amicizia, persa.

 

(Milano, 9.7.2018)