Posts Tagged ‘dolcezza’

dall’Iraq: Nazik Al-Mala’ika

19/04/2020

INVITO ALLA VITA

Arrabbiati, ti amo arrabbiato e ribelle,

rivoluzione cocente, esplosione.

Ho odiato il fuoco che dorme in te, sii di brace

diventa una vena appassionata, che grida e s’infuria.

Arrabbiati, il tuo spirito non vuole morire 

non essere silenzio innanzi al quale scateno la mia tempesta.

La cenere degli altri mi è sufficiente, tu, invece, sii di brace.

Diventa fuoco ispiratore delle mie poesie.

Arrabbiati, abbandona la dolcezza, non amo ciò che è dolce

il fuoco è il mio patto, non l’inerzia o la tregua con il tempo

non riesco più ad accettare la serietà e i suoi toni gravi e tranquilli.

Ribellati al silenzio umiliante 

non amo la dolcezza 

(more…)

dall’Argentina: Alfonsina Storni

03/03/2019

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U O M O.

Uomo, io voglio che tu comprenda il mio male,

uomo, io voglio che tu mi dia dolcezza,

uomo, io vado per i tuoi stessi sentieri;

figlio di madre: comprendi la mia pazzia…

dall’Italia: Giovanni Raboni

04/01/2019

…..S u p i n a

Se ti metti supina

diventa, calmandosi, solo dolcezza

il peso del tuo seno. Di colpo non c’è

bisogno di nasconderlo, non si può più giocare perché è

tenero e spento

e innocente e basta.

Giovanni Raboni

Anteprima (si apre in una nuova finestra)

 

A te, cagnina mia dolcissima

10/07/2018

A Maya, cagnina amatissima

      (5.12.2005 – 6.6.2018)

 

Amica mia dolcissima.

Compagna silenziosa

attenta sempre,

di pronto scatto appena

mi muovevo,

ti volgevi a cercarmi

se tardavo.

 

Ora non più.

La vita t’ha lasciata

ed io rimpiango i tuoi

salti armoniosi,

il passo lesto e altero,

gli occhi tuoi dolcissimi,

l’attenzione al mio fischio,

la tua amicizia, persa.

 

(Milano, 9.7.2018)

 

 

 

 

Non solo ieri

26/11/2016

omicidio-1

Ieri, 25 novembre, la giornata ha ricordato la violenza sulle donne. La violenza sulle nostre madri. Ed io ho taciuto.

Ne parlo oggi, brevemente. Oggi, poiché ieri ne han parlato tutti. Oggi, perché questa giornata, “dopo”, sia, idealmente, il nuovo grano di un Rosario infinito, del pensiero sulla necessità ad una umana convivenza, della vergogna di chi non ascolta. Un Rosario da tenere NON nelle mani, ma nei cuori, negli animi. 

Donne uccise, donne violate nel corpo e nell’anima, donne tradite, donne con le membra ed il cuore spezzati.omicidio-3

E’ una disumanità incomprensibile che cresce e ci avvolge. Troviamo il coraggio, tutti insieme: uomini e donne, anziani e giovani, ricchi e poveri, di fare fronte comune. Trovare il modo di evitare che un denunciato per stalking aumenti la sua ira fino all’omicidio. Se una donna denuncia, accertata la verità dei fatti (in modo rapido) l’uomo sia messo in condizioni di non nuocere: carcere per lungo tempo e castrazione immediata; e mi vergogno di riconoscere che applicata a questi vigliacchi accetterei anche la condanna capitale e senza ripensamenti. La morte di un violento è certamente meno grave della morte di una donna che in sé porta il miracolo della riproduzione della specie, della rinascita, dell’amore, della speranza.

Tanto potrei aggiungere, ma ho promesso di essere breve.

Per favore, siate gentili con le donne, proteggetele, ricordatele e rispettatele tutti i giorni e non il solo 25 novembre che, tutto sommato, è un  giorno come un altro.

Buona domenica.

a_caneinviaggio

 

 

..

 

..banzai43

 

 

dalla Grecia: Saffo (trad. di S. Quasimodo)

05/01/2016

….TRAMONTATA E’ LA LUNA

Tramontata è la luna

e le Pleiadi a mezzo della notte;

anche giovinezza già dilegua,

e ora nel mio letto resto sola.

Scuote l’anima mia Eros,

come vento sul monte

che irrompe entro le querce;

e scioglie le membra e le agita,

dolce amara indomabile belva.

Ma a me non ape, non miele;

e soffro e desidero.

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luna e nuvole

Un partigiano chiamato Balilla

17/05/2010
Un amico mio, poeta pluripremiato, ex compagno di lavoro e d’una qualche avventura anche politica, da qualche tempo è anche scrittore.
Di Lui, recentemente, ho letto e recensito per conto di una rivista l’ultimo suo lavoro edito non da Mondadori o Rizzoli o Feltrinelli o … , ma da un piccolo editore, sconosciuto ai più.
E’ un bel libro, di grande, grandissima qualità. Questo è il motivo, unico e solo, che mi induce a fornirVi le informazioni perché possiate procurarvelo, leggerlo e farlo leggere. Non sarà tempo perso.

Un partigiano chiamato Balilla

di Adriano Molteni

Ed. Giancarlo Zedde – Torino
http://www.zedde.com/

Eccovi un assaggio:

“Vedi figliolo … non è un miracolo, ma qualcosa di strano si. L’acqua sparisce e poi ricompare e non c’è mezzo di fermarla. Non è come il fuoco che prima o poi si spegne. L’acqua no, non si può fermare. L’acqua fa ciò che vuole.” …

La mamma era tirata e stanca. … Non aveva ancora ventisei anni ed era incinta per la quarta volta: Era una bella donna, pur sfiorita precocemente per le preoccupazioni e le sopportazioni fisiche e morali. …

Gino e Gianni erano ancora bambini ed erano amici. Davano retta alle loro fantasie e assieme, spesso, inseguivano i loro sogni. …

Gino spiegava a Marianna che non era assolutamente vero che la cicogna portava i bambini e sosteneva la sua tesi affermando di non averne mai viste da quelle parti. C’erano invece gli aironi. Quelli si e anche di varie specie. …

I suoi pensieri erano semplici, dettati da ciò che gli era capitato direttamente ed ebbe attimi di sconforto. Così si rifugiò su quel pendio a vedere l’acqua del Soligo scorrere tra i sassi nel largo greto, le piante del granoturco, che si stavano aprendo la via verso il cielo, …

Era adorabile quella creatura. Era semplice e pulita. Era proprio un fiore che abbelliva ogni ambiente. Era la sua Livia: la donna della sua vita. …

… era certo che sarebbe uscita una nuova Italia, diversa, con idee più giuste e maggior giustizia sociale. … Persone che avrebbero fatto leggi giuste, in grado di dare non solo speranze, ma un vero benessere futuro.

“Fai ciò che vuoi, amore. Fai ciò che ti detta il cuore. Chi sono io per spegnere i tuoi sogni? E’ sufficiente essere una moglie per legare un uomo a una vita non voluta e che lo tormenterebbe per sempre?” …

La morte stava altrove e sicuramente dove non esisteva la libertà. …

In Italia i governi si susseguirono promettendo tanto e mantenendo poco.

Tante speranze e tanti sogni rimasero sulle montagne, sepolti assieme a migliaia di giovani.

E’ la storia di un italiano, dall’infanzia all’età della ragione. Un viaggio compiuto in tempi difficili, sempre. Un romanzo breve, di facile lettura. Una piccola perla che non sfigurerebbe fra le letture scolastiche molto consigliate.

Il racconto miscela, con dolcezza e malinconia, uno scampolo di vita-patria d’una Italia che non è più, ma che non deve essere scordata. Un’Italia che nella povertà e nel dolore, ha saputo, con enormi sacrifici ed un grave tributo di sangue, riscattarsi dalle barbarie,  conquistare una nuova libertà, dare maggior valore alla famiglia, alla religione, all’amicizia, all’amore.

Un breve romanzo, dicevo, pensieroso e amabilissimo, dove il desiderio e la necessità di giustizia e di equità sociale traboccano.

Un volumetto da acquistare e leggere per regalarlo poi, magari, ai nostri nipoti perché sappiano anch’essi o semplicemente non dimentichino, che ogni cosa importante ha un suo prezzo, talvolta elevatissimo come la vita.

A tutti gli amici l’augurio di

buona lettura e di

Buon Futuro



banzai43