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Sono il figlio di una levatrice, e la mia arte è come quella di mia madre; la sola differenza è che i miei pazienti sono uomini e non donne, e che io mi occupo non del corpo ma dell’anima.
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Disse Socrate (secondo Platone, nel Teeteto) …
24/01/2020dalla Spagna: José Manuel Fajardo
06/04/2019S o n e t t o
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Ad un sonetto affido la rivalsa,
che non curato amore non va via
e gemo e maledico la follia
d’amare senza gioia né speranza
La dama per cui scordo ogni tempranza
concede spudorata l’alma ria,
si dona, si spartisce, fa razzia
d’altrui lode e piacere in abbondanza.
Ed io che mai seppi esserle infedele,
mia non so farla con pugnale o brando:
versi costretti a così amaro miele
bevono, è forza, inchiostro avvelenato,
perché all’ora di scriver vale il fiele
quanto o di più del sangue atossicato.
dal Brasile: Murilo Mendes
30/03/2019Cantico di Pedro Malazarte
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Io sono lo sguardo che penetra negli strati del mondo,
vado sotto la pelle e scuoto i sogni.
Non disprezzo nulla che abbia visto,
tutte le cose si registrano per sempre nella mia testa.
Tocco i fiori, le anime, i suoni, i movimenti,
scoperchio le case sulle grandi altezze della terra,
strappo i profumi dai corpi delle ragazzine che sognano.
Trasferisco le coscienze,
la strada si rompe sotto i miei passi,
e vado nei quattro angoli della vita.
Consolo l’eroe vagabondo, glorioso il soldato vinto,
non posso amare nessuno perché sono l’amore,
mi sono sorpreso nel congratularmi con i gatti
e nel chiedere scusa al mendicante.
Sono lo spirito che assiste la Creazione
e che scuote tutte le anime che incontra.
Complesso, disarticolato, lontano come il diavolo.
Nulla mi trattiene sui cammini del mondo.
del Pensiero
19/03/2019
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Dio vi ha dato il Pensiero: nessuno ha diritto di vincolarlo o di sopprimerne l’espressione, che è la comunione dell’anima vostra coll’anima dei vostri fratelli, e l’unica via di progresso che abbiamo.
Giuseppe Mazzini, Opere
dal Nicaragua: Ruben Darìo (Metapa 18.1.1867 – Leon 6.2.1916)
21/01/2019NOTTURNO
Silenzio della notte, doloroso
silenzio notturno …
Perché l’anima trema a questo modo?
Odo il rombo
del mio sangue:
dentro il mio cranio passa una tormenta
soave. L’insonnia!
E non si può dormire. E tuttavia
si sogna.
e sul banco anatomico se stesso
uno seziona, ed è il suo proprio Amleto.
Sciogliere la tristezza
entro un vino notturno,
nella coppa preziosa delle tenebre.
E mi domando: Quando verrà l’alba?
S’è richiusa una porta …
E’ passato un viandante …
Tre rintocchi alla torre … Oh, che sia Lei?
un artista italiano: Salvatore Fiume
14/01/2019.
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Salvatore Fiume (Comiso 23.10.1915 - Milano 3.6.1997)
Pittore, scultore, architetto, scenografo, scrittore
fu anche poeta. Eccovi una composizione tratta da “Scrivo a Te donna”
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Adesso tu
stai dormendo ed io
ti vedo
come se tu fossi assopita qui,
nel mio studio.
Conosco il tuo modo di dormire,
conosco il tuo respiro,
le tue mani,
i piedi che ho tanto baciato.
Tutto ciò che sei
nello spirito e bella carne
percorre continuamente
il mio corpo
insieme al mio sangue.
Ma altri fermeranno
questo incanto
e non potremo far nulla per evitarlo.
Mi costi anche la vita
mi costi qualunque pena,
questo amore, non lo allontanerò,
dalla mia anima.
Vita – Dai “Ricordi” di Marco Aurelio
21/03/2018“Vaneggiano gli uomini e sono stanchi della vita, quando non abbiano uno scopo a cui dirigere ogni sforzo e ogni pensiero”
“Della vita umana, la durata è un punto; la materia, fluente; il senso, tenebre; la compagine del corpo, corruzione; l’anima ragionevole, un aggirarsi perpetuo; la fama, cosa senza giudizio.”
“Ricordati che l’uomo non vive altro tempo che il presente, cioè un attimo, Il rimanente o lo ha vissuto o non sa se lo vivrà. Piccola cosa pertanto è il tempo che l’uom vive; piccola cosa l’angolo della terra dove egli vive; piccola cosa la fama anche più lunga ch’egli lascerà dietro di sé.
dalla Spagna: Juan Ramon Jimenez
22/02/2018…
…Universo
Il tuo corpo: gelosia del cielo.
La mia anima: gelosia del mare.
Altro cielo pensa la mia anima.
Altro mare sogna il tuo corpo.
dall’Italia: Giuseppe Ungaretti
10/03/2017P e s o
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Quel contadino
si affida alla medaglia
di Sant’Antonio
e va leggero
Ma ben sola e ben nuda
senza miraggio
porto la mia anima.
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Non solo ieri
26/11/2016Ieri, 25 novembre, la giornata ha ricordato la violenza sulle donne. La violenza sulle nostre madri. Ed io ho taciuto.
Ne parlo oggi, brevemente. Oggi, poiché ieri ne han parlato tutti. Oggi, perché questa giornata, “dopo”, sia, idealmente, il nuovo grano di un Rosario infinito, del pensiero sulla necessità ad una umana convivenza, della vergogna di chi non ascolta. Un Rosario da tenere NON nelle mani, ma nei cuori, negli animi.
Donne uccise, donne violate nel corpo e nell’anima, donne tradite, donne con le membra ed il cuore spezzati.
E’ una disumanità incomprensibile che cresce e ci avvolge. Troviamo il coraggio, tutti insieme: uomini e donne, anziani e giovani, ricchi e poveri, di fare fronte comune. Trovare il modo di evitare che un denunciato per stalking aumenti la sua ira fino all’omicidio. Se una donna denuncia, accertata la verità dei fatti (in modo rapido) l’uomo sia messo in condizioni di non nuocere: carcere per lungo tempo e castrazione immediata; e mi vergogno di riconoscere che applicata a questi vigliacchi accetterei anche la condanna capitale e senza ripensamenti. La morte di un violento è certamente meno grave della morte di una donna che in sé porta il miracolo della riproduzione della specie, della rinascita, dell’amore, della speranza.
Tanto potrei aggiungere, ma ho promesso di essere breve.
Per favore, siate gentili con le donne, proteggetele, ricordatele e rispettatele tutti i giorni e non il solo 25 novembre che, tutto sommato, è un giorno come un altro.
Buona domenica.
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..banzai43