Archive for febbraio 2020

della discrezione

17/02/2020

“Le donne apprezzano, molto, negli uomini la discrezione, perché sanno benissimo come sia difficile tacere”

Anonimo

 

dell’arte della simulazione

12/02/2020

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“Se vi date l’aria d’aver bisogno di qualche cosa, non vi daranno niente; per far fortuna bisogna darsi l’aria d’essere ricco!”

A. Dumas (padre)

dal Portogallo: Fernando Pessoa

12/02/2020

CONSIGLIO

Cingi di grandi muri chi ti sogni.

Quindi, dove è visibile il giardino

attraverso il portone dalla grata cortese,

poni tutti i fiori più allegri,

perché ti conoscano soltanto così.

Ove nessuno lo vede non porre più nulla.

Traccia aiuole come quelle degli altri,

dove gli sguardi possano intravedere

il tuo giardino come glielo mostri.

Ma dove è tuo, e mai nessuno lo vede,

lascia crescere i fiori che spuntano da terra

e lascia crescere i fiori che spuntano da terra

e lascia sorgere le erbe naturalmente.

Fa di te un doppio essere custodito;

e che nessuno, che veda e fissi, possa

conoscere più di un giardino cui tu sei:

un giardino ostensivo e riservato,

dietro il quale il fiore spontaneo carezza

l’erba sì povera che neppure tu la vedi…

(Fernando Pessoa)

dalla Russia: Vladimir Vladimirovic MajakovskiJ

09/02/2020

Per noi

L’amore
non è paradiso terrestre,
a noi
l’amore
annunzia ronzando
che di nuovo
è stato messo in marcia
il motore
raffreddato del cuore.


									

Politica: la vittoria dell’opposizione

09/02/2020

Quando l’opposizione arriva al potere fa proprio tutto quello che aveva prima combattuto. Ed è una bella fortuna. Perché altrimenti chi sa che scosse!

Louis Latzarus, La politique

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dell’uomo e della donna

08/02/2020

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” Uno non fu mai ammogliato, e questo è il suo inferno; un altro si, e questa è la sua dannazione.”

BURTON, Anatomy of Melancholy

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dal Senegal: Leopold Sedar Senghor

02/02/2020

E IL DISCO INFUOCATO DEL SOLE

E il disco infuocato del sole declina nel mare vermiglio.
Ai confini della foresta e dell’abisso, mi perdo nel dedalo del sentiero.
L’odore m’insegue forte e altero, a pungere le mie narici
Deliziosamente. Mi insegue e tu mi insegui, mio doppio.
Il sole si immerge nell’angoscia
In una messe di luci, in un’esultanza di colori e di grida irose.
Una piroga sottile come un ago nella ferma intensità del mare,
Uno che rema e il suo doppio.
Sanguinano le rocce di Capo Nase, quando lontano si accende il faro
delle Mamelles.
Al pensiero di te, così mi trafigge la malinconia.
Penso a te quando cammino e quando nuoto,
seduto o in piedi, penso a te mattina e sera,
La notte quando piango e sì, anche quando sono felice
Quando parlo e mi parlo e quando taccio
Nelle mie gioie e nelle mie pene. Quando penso e non penso,
Cara penso a te.