BROOKLYN BRIDGE
.
Dall’altra sponda di ciò che dico
si protende un ponte per arrivare alla mia parola.
Ogni volta che pronuncio il mio nome,
il mio nome torna a me sfigurato.
Ogni volta che dico acqua, l’acqua ritorna vento,
il vento fuoco, il fuoco il mio nome esatto
ma molto più pieno, e più sconosciuto.
Lancio parole, nomi, versi sull’altra sponda
ogni volta
e ogni volta annuncia nuove intensità
di ciò che non conosco.
Bisognerebbe gettare su questo ponte
quello che non dico, il mio silenzio,
affinché qualche volta ritorni poesia.
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This entry was posted on 14/01/2020 at 13:58 and is filed under Cenni di politica, Dei miei poeti preferiti. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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