………..Scacchi
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I
In un recinto arcano i giocatori
muovono i lenti pezzi, la scacchiera
li avvince fino all’alba ed assevera
l’odio mortal che colma i due colori
Sprigionano un magico alone
l’eburnea torre, il cavallo prono
la donna catafratta, re in trono
l’obliquo alfier e l’aggressor pedone
Anche quando da tempo avran finito
e scomparsi saranno i giocatori
continuerà perenne questo rito
Fu in oriente che s’appiccò il fuoco
ed ora avvampa sulla terra tutta
come l’altro, è infinito questo gioco.
II
L’esile Re , il diagonale Alfiere
lo scaltro Pedòn, la Dama spietata
la salda Torre, alla lotta armata
corrono sulle case bianche e nere
Non sanno che la man del giocatore
che li guida, governa anche il destino
non sanno che un rigore adamantino
del tempo e libertà è reggitore
Perfino il giocatore è prigioniero
l’afferma Omàr, di una scacchiera altra
di giorni e notti privi di nocchiero
Dio muove il giocatore e questi il pezzo.
ma dietro Dio qual altro dio la trama
di vita e morte ad ordire è avvezzo?
(traduzione in versi di Nazario Menato)
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