dalle “Strofe veneziane”
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Nessuno ha nulla da fare qui, la notte. Né un’ugola d’oro
né la dolce Duse. Batte un tacco solitario
sopra l’acciottolato.
La vostra ombra, come un tremante carbonaro,
si allontana da voi sotto il fanale
ed espira vapore. Di notte noi si chiacchiera
col nostro stesso eco: il fiato caldo inzacchera
il vetro trasudato di quest’acquario in marmo, vuoto,
l’ideale
per ogni risonanza.
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