dalla Russia: Iosip Brodskij

dalle “Strofe veneziane”
—–

Nessuno ha nulla da fare qui, la notte. Né un’ugola d’oro

né la dolce Duse. Batte un tacco solitario

sopra l’acciottolato.

La vostra ombra, come un tremante carbonaro,

si allontana da voi sotto il fanale

ed espira vapore. Di notte noi si chiacchiera

col nostro stesso eco: il fiato caldo inzacchera

il vetro trasudato di quest’acquario in marmo, vuoto,

      l’ideale

per ogni risonanza.

 

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