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Sotto la stazione Centrale a Milano si nasconde un luogo che fa tristemente parte del nostro passato, ma che in pochi conoscono: il Binario 21.
Non è una replica dell’attuale binario 21 in servizio e non é un binario “qualsiasi”. E’ uno dei luoghi “dell’anima”, il luogo da cui, a Milano, ebbe inizio l’orrore della Shoah. Da qui, tra il 1943 e il 1945, partirono treni pieni di deportati ebrei (e “resistenti” e oppositori politici) diretti ai campi di sterminio nazisti. In tanti partirono (di 774 si conoscono i nomi), in pochissimi tornarono (solo 22).
Il Binario 21 vuole essere il luogo della “memoria collettiva milanese” diventato, nel tempo, Memoriale della Shoah di Milano. Collegato ad esso c’è un progetto con lo scopo di rendere omaggio alle vittime dello sterminio e di far nascere un contesto vivo e dialettico in cui rielaborare attivamente la tragedia della Shoah per non dimenticarla. MAI!
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Ad accogliere i visitatori una grande scritta: INDIFFERENZA. Questa parola, scelta con cura, rappresenta il sentimento che, più di ogni altro, ha fatto patire gli ebrei: l’indifferenza della gente nei confronti di ciò che stava accadendo.
Nel “cuore” del memoriale si trovano quattro carri merci dell’epoca, uguali a quelli che partirono alla volta dell’inferno. In ogni vagone stavano dalle 50 alle 80 persone, quando chiaramente non c’era spazio per tutti. Non c’erano finestre, se non qualche fessura. Non veniva dato da mangiare né da bere ed i bisogni fisiologici si facevano in un secchio. Il viaggio durava 7 giorni e non tutti arrivavano a destinazione.
All’interno del memoriale c’è anche un luogo di riflessione, ricavato in una fossa di traslazione della stazione. Il suo interno è volutamente opprimente e buio (l’unico spiraglio di luce è una striscia che indica l’est) ed ha lo scopo di stimolare la riflessione ed il raccoglimento. Perché il memoriale non vuole essere soltanto un monumento alla memoria di chi non c’è più, ma anche un luogo per riflettere.
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« Il ricordo è protezione dalle suggestioni ideologiche, dalle ondate di odio e sospetti. La memoria è il vaccino culturale che ci rende immuni dai batteri dell’antisemitismo e del razzismo.»
(F. De Bortoli, Presidente Fondazione Memoriale della Shoah) Le informazioni ed i testi, sostanzialmente immodificati, sono stati reperiti in "rete".
Tag: Binario 21, carri bestiame, disumanità, dolore, ebrei, fratellanza, giorno della memoria, inferno, memoria, Memoriale, Milano, morte, nazismo, razzismo, religione, resistenza, ricordi, Shoah, sofferenza, sopraffazione, violenza
26/01/2017 alle 23:55
Eccoci, ci ritroviamo mentre io ti ho citato in riferimento a un tuo commento del 2015.
Ti abbraccio amico caro. ‘Teniamoci stretti’
sherazade
27/01/2017 alle 11:24
Ciao Banzai
Mi auguro un mai più di simile memorie ma…i venti non spirano aria di umanità.
Un salutone e buon weekhend
dif
27/01/2017 alle 12:05
Come hai ragione dif ….
Attorno a noi soprattutto paura, egoismo, incertezze e sopraffazione.
Resta, sino a che ancora possibile, la speranza. Resistiamo.
Bye bye. Buon fine settimana.
banzai43
13/02/2017 alle 22:35
Quello che è successo non dovrebbe ripetersi mai più, è una vera vergogna per l’uomo e tutta l’umanità, ma il vento della pace non ha ancora ripreso a soffiare e ovunque nel mondo continuano ad esserci odio, prevaricazione, desiderio di potere a qualsiasi prezzo. Imparerà mai l’uomo dai propri errori?