… oggi, il giorno dopo (dopo Ferragosto, intendo) la Chiesa ricorda San Rocco, pellegrino nato a Monpellier, forse nel 1345 e morto a Vogherà attorno al 1376-1379.
Perché mai dedicare un post ad un santo e perché mai proprio a San Rocco? Forse perché, a mio giudizio (ed io sono assai poco religioso) Rocco è, per molti versi, il santo più adatto a rappresentare l’attualità del nostro tempo, del nostro tempo italiano.
Rocco, infatti è il patrono dei contagiati, degli emarginati, dei viandanti, dei pellegrini, degli operatori sanitari, dei farmacisti e dei volontari. Difficile non associare una figura come la sua a chi, moderno pellegrino, contagiato dalla povertà e dalla guerra, rischia la propria vita attraversando il mare. Altrettanto difficile, peraltro, è non identificarlo con chi quelle persone aiuta, cura, sostiene: militari, operatori sanitari, volontari.
Ecco perché, oggi, ho voluto dedicare un attimo a S. Rocco.
E finisco con l’immagine della chiesa che, secoli addietro, dedicò a S. Rocco la popolazione di Castello Tesino, in provincia di Trento, a supporto della richiesta di salvarla dalla peste che già aveva fatto alcune vittime. I paesani furono salvati e Rocco ebbe la sua chiesa.
.
Chiedendo su noi tutti un occhio di riguardo non posso che augurare agli amici lettori
BUONA DOMENICA.
.banzai43
17/08/2015 alle 14:19
ciao banzai,
anche nella mia città di origine c’è una bellissima chiesa dedicata a san Rocco e è venerato quanto il patrono
spero che hai passato un felice ferragosto, qui, nelle valli padane afa e silenzio hanno regnato se la prima era fastidiosa, il secondo era un toccasana
un salutissimo dif
;.)
……
ho poi seguito il tuo consiglio e ho trasferito il blog oltreilrecinto su WordPress l’ho chiamato spigolandoquaela, però ancora non riesco a distaccarmi dal mio primo blog e scrivo un po’ su ambedue