Non sono nato per starmene sempre nello stesso identico angolo. La mia Patria è tutto questo mondo.
Lucio Anneo Seneca
Archive for febbraio 2015
della Patria
22/02/2015dalla Spagna: Rafael Alberti
22/02/2015Se partissi, amante mia,
se io partissi,
se partissi per non tornare,
amante mia,
l’aria mi porterebbe,
amante mia,
da te.
Rafael Alberti
(San Rafael / Sierra de Guadarrama)
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A sé stesso mentire
21/02/2015
….
Chi mente a sé stesso e presta ascolto alle proprie menzogne arriva al punto di non distinguere più la verità, né in sé stesso, né intorno a sé.
F. DOSTOEVSKIJ, Fratelli Karamazov
della guerra (e guerriglia), del dolore e della pace
20/02/2015
… O bella pace,
o dei mortali universal sospiro!
Se l’uom ti conoscesse, e più geloso
fosse di te, riprenderìa suoi dritti
allor natura: vi sarìa nel mondo
una sola famiglia, arbitro amore
reggerebbe le cose, né coperta
più di delitti si vedrìa la terra.
V. Monti, Manfredi
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della sua poesia (Dylan Thomas, poeta statunitense)
14/02/2015“La vita in ogni mia poesia emerge dal centro; un’immagine deve nascere e morire in un’altra. Dal loro inevitabile conflitto -inevitabile a causa della natura creativa, ricreativa, distruttiva e contraddittoria del centro motivazionale, l’utero della guerra- cerco di costruire quella pace momentanea che è una poesia.”
Dylan Thomas
della tranquilla vecchiaia
13/02/2015
Non il giovane è felice, ma il vecchio che ha vissuto una vita bella. Infatti il giovane nel fiore della età è sempre in balia della sorte; il vecchio invece è approdato alla vecchiaia come a un porto tranquillo e di tutti i beni che
prima aveva con dubbio sperato ora ha sicuro possesso nella tranquilla gioia del ricordo.così EPICURO
Tenuto conto dei tempi che stiamo vivendo vien da chiedersi se questo pensiero abbia una qualche validità ancor oggi ove, in larga misura, si assiste all’emarginazione sistematica degli anziani dopo una, forse programmata, politica di loro impoverimento per una successiva espulsione. Quasi che la vita dell’uomo sia, per la politica imperante, un bene ad obsolescenza programmata, quindi con una scadenza quasi certa, per una sua estromissione dal “sistema” : “espulsione a scadenza”.
…Che tristezza! Che rabbia!
banzai43
della famiglia
09/02/2015.
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Figlio, soccorri tuo padre nella vecchiaia e non contrastarlo durante la sua vita; ancorché egli perda la lucidità della mente, sii indulgente con lui. La misericordia verso il padre non sarà dimenticata; nel giorno della tua tribolazione Dio si ricorderà.
BIBBIA
dalla Spagna: Pedro Salinas
07/02/2015Eterna presenza
Non importa che non ti abbia,
non importa che non ti veda.
Prima ti abbracciavo,
prima ti guardavo,
ti cercavo tutta,
ti desideravo intera.
Oggi non chiedo più
né alle mani, né agli occhi,
le ultime prove.
Di starmi accanto
ti chiedevo prima,
sì, vicino a me, sì,
sì, però lì fuori.
E mi accontentavo
di sentire che le tue mani
mi davano le tue mani,
che ai miei occhi
assicuravano presenza.
Quello che ti chiedo adesso
è di più, molto di più,
che bacio o sguardo:
è che tu stia più vicina
a me, dentro.
Come il vento è invisibile, pur dando
la sua vita alla candela.
Come la luce è
quieta, fissa, immobile,
fungendo da centro
che non vacilla mai
al tremulo corpo
di fiamma che trema.
Come è la stella,
presente e sicura,
senza voce e senza tatto,
nel cuore aperto,
sereno, del lago.
Quello che ti chiedo
è solo che tu sia
anima della mia anima,
sangue del mio sangue
dentro le vene.
Che tu stia in me
come il cuore
mio che mai
vedrò, toccherò
e i cui battiti
non si stancano mai
di darmi la mia vita
fino a quando morirò.
Come lo scheletro,
il segreto profondo
del mio essere, che solo
mi vedrà la terra,
però che in vita
è quello che si incarica
di sostenere il mio peso,
di carne e di sogno,
di gioia e di dolore
misteriosamente
senza che ci siano occhi
che mai lo vedano.
Quello che ti chiedo
è che la corporea
passeggera assenza,
non sia per noi dimenticanza,
né fuga, né mancanza:
ma che sia per me
possessione totale
dell’anima lontana,
eterna presenza.
Pedro Solinas
dell’errore
07/02/2015
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Infiniti errori assediano da vicino le menti degli uomini, e nessuno è in grado di capire se ciò che sceglie oggi gli andrà bene per sempre.
Pindaro
del sapere
06/02/2015Se sapessimo manco, godremmo di più, e saremmo anco migliori; perché io non veggo che questo sapere all’ultimo ci serva ad altro che a
sopraffare quelli che sanno meno e a lambiccarci tutto giorno il cervello dietro delle dottrine, della maggior parte delle quali non si dà certezza che acquieti l’animo, e non si cava altro frutto che la chiacchiera e la meraviglia degli ignoranti.
A. CARO, Lettere