Archive for marzo 2014
29/03/2014
DELL’AMORE (… e delle sue possibili incertezze)
…
A D O M A N I
.

– A domani! – dici tu e già te ne vai.
Con sguardo impaurito io t’accompagno.
A domani?… Ma domani è immensamente lontano.
Davvero tante ore fra noi si porranno?
Fino a domani per me sarà ignota
l’ombra mutevole della tua fronte,
il discorso ardente e pulsante della mano,
dei tuoi pensieri il fluire segreto.
Prima di domani, se vorrai bere, non potrò
essere la tua fonte. Se il freddo
ti avvolge – non sarò il tuo fuoco.
Se hai timore del buio – la tua luce.
– A domani! – tu dici e parti
e non senti nemmeno che non hai risposta.
– Al giorno estremo! – mi aspettavo dicessi
e rimanessi con me fino al giorno estremo.
Pubblicato su Dei miei poeti preferiti | Leave a Comment »
27/03/2014
Il matrimonio è cosa disperata.
Le rane di Esopo erano straordinariamente sagge: miravano a un po’ d’acqua, ma non volevano saltare nel pozzo perché non ne potevano venir di nuovo fuori.
SELDEN, Table-Talk
Tag:amore, convivenza, Esopo, marito, matrimonio, moglie, pericolo, rane, vestito da sposa
Pubblicato su Pensiero del giorno | Leave a Comment »
16/03/2014
Mai ho giudicato le persone in base all’età.
Nel corso della mia vita ormai lunga, dopo insegnanti naturalmente più anziani di me, ho avuto colleghi di lavoro ed anche amici di ogni età e da tutti, maggiori o minori di me, qualche cosa ho appreso: dai loro insegnamenti o dalle loro esperienze.
Ne consegue che non sono né sorpreso né angustiato se Matteo Renzi, attuale Segretario del PD, abbia “solo” 39 anni e presieda un Governo. In altri termini non crea in me alcun timore così come non m’impensierisce, la sua presunta inesperienza. Posto che chi ha governato, in passato, una Provincia non facile o una città, certamente complessa come Firenze, possa definirsi “senza esperienza”.
Sono, invece, un poco infastidito da alcuni suoi atteggiamenti guasconi, ma non posso pretendere di aver il Presidente del Consiglio dei Ministri “su misura”. Quel che m’importa, invece, è che lui abbia idee vincenti, ne sappia imporre l’accettazione al Paese salvaguardando le minoranze più deboli, abbia la capacità di gestire con mano sicura e convincente, l’intera compagine di Governo. Il “Suo” Governo. Quello da Lui fortemente voluto “non per cambiare il Governo”, come ha detto, ma “per cambiare l’Italia”.
Certo di “movimento” ne ha già fatto molto pur se, al momento, i risultati appaiano modesti e poco visibili al di là delle tante parole. E’ però altrettanto vero che “ha appena cominciato” e l’apparato della burocrazia statale, attraverso i suoi vertici apicali, non concede sconti ad alcuno, men che meno a lui, temuto dai burocrati, che lo percepiscono (così io credo) come un “tornado”, forse in grado di far cadere parte dei loro privilegi (non tutti, suvvia, ci mancherebbe!) semplificando numerose procedure, riducendo assai l’impianto burocratico esistente e, conseguentemente, comprimendo il loro, attuale, immenso potere capace di condizionare/bloccare le reali novità, quando a loro sgradite, presentate dagli Esecutivi italiani tutti, quello di Renzi incluso così come sempre è avvenuto in passato. E come, certamente, sperimenterà anche Matteo Renzi se già non lo ha verificato sulla propria pelle.
Di Renzi mi piace l’italianità ovvero quel parlare al mondo (all’Europa in particolare) riconoscendo il dovere dell’Italia di mantenere gli impegni presi senza, per questo, sentirsi lo studente che, con fastidio malcelato, fa i compiti e si reca poi, timidamente, cappello in mano, dai professori nella speranza di un buon voto. In Renzi c’è un orgoglio italiano che forse il Paese (per i trascorsi e le magagne che mostra giornalmente) non dovrebbe provare, ma che consente, almeno a me, di sentirmi moralmente più attivo e meglio rappresentato nei confronti dei Paesi terzi.
Per chiudere. Lasciamo che Renzi lavori con tutto l’impegno di cui è capace e facciamo tutti il tifo per lui. Non dobbiamo pensare alla nostra appartenenza (destra, centro o sinistra che sia) come abbiamo fatto in altri momenti.
Si tratta invece dell’Italia, un Paese da rilanciare economicamente aprendo agli investimenti stranieri (eliminando, contemporaneamente ed il più possibile, il puzzo del marciume esistente), rilanciando i consumi e creando le condizioni per nuovi posti di lavoro e nuovi investimenti. Un compito da far tremare i polsi con rischi politici che Renzi ha accettato di correre.
Come dicevo lasciamo, ora, che Renzi, lavori. Tornerò in argomento, diciamo fra 6 mesi, per fare il punto della situazione. Allora, forse, potremo stabilire se il fiorentino Matteo è uno statista, un buffone o un parolaio senza costrutto.
Dovessi trovarlo molto simile a Berlusconi mi infastidirebbe non poco.
Buona domenica e buon futuro a tutti (con tanta speranza).

banzai43
Tag:cambiamento, cambiare, Esecutivo, Europa, Firenze provincia, governo, Italia, Matteo, Matteo Renzi, ministri, Renzi
Pubblicato su Cenni di politica, Della crisi economica | Leave a Comment »