25 novembre contro il femminicidio

 
La violenza contro la donna è un cancro internazionale da combattere. Un cancro portato dall’uomo: padre, fratello, innamorato, marito amante. Una malattia al momento senza vaccinazione, senza cura. Per continuare col linguaggio medico ci vuole prevenzione. Prevenzione culturale, morale, sociale. E leggi assolute che facciano giustizia senza alcuno sconto. Niente premi per buona condotta. E davanti ad una condanna il carcere sia fino all’ultimo istante. Sconti di pena, nessuno!
 
Da parte mia, oggi, a tutte le donne, il regalo di una bella poesia con un  amore puro e duro, semplice ad autentico. Nessuna violenza solo fusione di vite che, insieme, consente di meglio affrontare le asperità della esistenza. 
 
 
donnainrosso
 
 

Corpo di donna…

Corpo di donna, bianche colline, cosce bianche,
tu rassomigli al mondo nel tuo atteggiamento d’abbandono.
Il mio corpo di contadino selvaggio ti scava
e fa saltare il figlio dal fondo della terra.

Sono stato solo come una galleria. Da me fuggivano gli uccelli
e in me la notte entrava con la sua invasione possente.
Per sopravvivermi ti ho forgiata come un’arma,
come una freccia al mio arco, come una pietra nella mia fionda.

Ma cade l’ora della vendetta, e ti amo.
Corpo di pelle, di muschio, di latte avido e fermo.
Ah le coppe del petto! Ah gli occhi dell’assenza!
Ah la rosa del pube! Ah la tua voce lenta e triste!

Corpo di donna mia, persisterò nella tua grazia.
La mia sete, la mia ansia senza limite, la mia strada indecisa!
Oscuri fiumi dove la sete eterna continua,
e la fatica continua, e il dolore infinito.

Pablo Neruda

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