Vive con tre carabinieri di scorta 24 ore su 24, dopo che le hanno incendiato la farmacia di famiglia e sparato tre pallettoni sulla Panda parcheggiata sotto casa.
“Ritiro le dimissioni.” “Le ritiro, ma con riserva. Vorrei che tra 3 mesi si facesse qui una verifica di quello che è stato detto e stato fatto. Non è un ricatto, ma una necessità per poter continuare a lavorare bene “.
Queste le parole di Maria Carmela Lanzetta, Sindaco di Monasterace (prov. di Reggio Calabria), nel mirino della ‘ndrangheta rea di aver chiesto che tutti paghino le bollette dell’acqua, che donne operaie siano retribuite regolarmente ed aver riaffermato che tutti sono uguali davanti alla legge.
In platea, il 12 aprile c’era anche il Segretario del PD Pierluigi Bersani e numerosi altri Amministratori dei comuni della locride. Da Roma, il Ministro degli interni, Anna Maria Cancellieri ha trasmesso le proprie congratulazioni.
Questi i fatti esposti in un buon articolo a firma Fabrizio Caccia, nel Corriere della Sera di venerdì 13 aprile.
Da parte mia voglio rendere onore al coraggio di quella donna, alimentare la speranza che lo Stato non sia in disarmo e che la Lanzetta e altri amministratori, come Lei onesti, non siano lasciati allo sbaraglio e dover affidare solo ai santi ed al Padre Eterno la “salute” propria e la protezione per le loro famiglie.
E con la Lanzetta sia ricordato il coraggio di altre donne. Fra esse Carolina Girasole, Sindaco di Isola Capo Rizzuto e Maria Elisabetta Tripodi, Sindaco di Rosarno, e di tutti quegli amministratori, donne e uomini, che sognano ed agiscono con l’obiettivo di lasciare dopo di sé un’Italia più libera e più giusta.
Viva la legalità, viva l’uguaglianza, viva l’Italia.

banzai43