La felicità non è altro
che un piacere
diviso con un altro.
JEAN DOLENT
Archive for febbraio 2012
della natura della felicità
29/02/2012Vivere
28/02/2012V i v e r e
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Vivo la vita.
Rincorro l’utopia.
Degli attimi
felici
vivido
ho il ricordo.
banzai43
Lo Stato, secondo Euripide
27/02/2012Ogni Stato è diviso in tre partiti.
Il primo è costituito dai ricchi, gente inutile e sempre avida di ricchezza. Il secondo è quello dei poveri, gente violenta e invidiosa che, ingannata dalle calunnie di capi perversi, non fa che prendersela con i ricchi. Il terzo è formato dalla classe media ed è quello che osserva le leggi, che mantiene l’ordine e che fa prosperare lo Stato.
EURIPIDE
della politica, della tirannia, della rivoluzione
26/02/2012Amici miei, buona domenica.
Tramite il “Pensiero del giorno” Vi invito, ogni tanto, a riflessioni che, spesso, faccio io pure.
Oggi ho scelto tre pensieri, quasi delle sequenze cinematografiche, per descrivere perché dei popoli giungano alla rivoluzione e, conseguentemente, subiscano dolori che porteranno con sé a lungo, talvolta per l’intero corso della vita.
banzai43
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Gli uomini politici non conoscono né odio né amore. L’interesse, non il sentimento, è ciò che li governa.
CONTE DI CHESTERFIELD
I tiranni sono sempre assassinati troppo tardi.
Questa è la loro grande scusa.
E.M.CIORAN
Ogni rivoluzione non è tanto il cantiere dell’avvenire quanto la svendita del passato.
HEIMITO VON DODERER
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Chi è in favore delle proprie stelle
25/02/2012.William Shakespeare
Sonetto 25
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Chi è in favore delle proprie stelle
si vanti di pubblico onore e superbi titoli,
mentre io, cui la sorte nega simili trionfi,
godo insperatamente chi maggiormente apprezzo.
I favoriti dei potenti schiudono i bei petali
soltanto come calendule allo splendor del sole,
è già sepolto in loro il loro proprio orgoglio
perché alla prima nuvola cade la loro aureola.
L’eroico combattente, famoso per valore
se dopo tante vittorie subisce una sconfitta,
per sempre vien radiato dall’albo dell’onore
e in più dimenticato ogni successo ardito:
felice sono io che amo e son riamato
dove l’amor non cambia né può esser ripudiato.
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(proprietà banzai43)
della verità, della sofferenza, della religione
24/02/2012.
La maggior parte delle persone non cerca verità che si possono dimostrare. La verità, in molti casi comporta sofferenza. E quasi nessuno vuole soffrire.
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Quello di cui le persone hanno bisogno è una storia bella e piacevole, che renda la loro esistenza almeno un po’ più significativa. E’ proprio per questo che nascono le religioni.
MURAKAMI ARUKI, 1Q84
Cose del mondo
23/02/2012
Veramente è un brutto mondo! L’amore è scoppiato, la riconciliazione ha un buco, la compassione ha perduto il manico, e alla fede è mancata la terra sotto i piedi.
WILHELM RAE
della povertà pericolosa
22/02/2012
E’ pericolosissimo fare del male a un povero: in primo luogo, infatti,
ispira pietà a tutti e poi ciò che gli viene fatto non è considerata un’offesa, ma una grave prevaricazione.
MENANDRO
(Atene 342 a.C. – 291 a.C.)
Scolaro di Teofrasto ed amico di Epicuro. Commediografo. Studiava i caratteri ed i comportamenti. Li rifletteva nei suoi lavori ove descriveva con delicatezza il complesso gioco dei sentimenti riflettendo, malinconicamente, sui casi della vita.
del banchettare
22/02/2012
Il piacere dei banchetti non si deve misurare dalle squisitezze delle portate ma dalla compagnia degli amici e dai loro discorsi.
CICERONE
Pericle. A tutti …
20/02/2012I potenti della terra decideranno l’avvenire della Grecia. Possono aiutarla a risorgere o condannarla ad un lungo e nuovo periodo oscurantista carico di pericoli per la cultura dell’Occidente e per l’ordinato sviluppo, futuro, dell’Europa e dell’idea che di essa s’è fatta gran parte della popolazione europea. Un più ampio incancrenirsi della situazione potrebbe favorire una nuova dittatura militare, nuovi dolori, nuove sofferenze, nuove privazioni della libertà. Qualcuno ha dimenticato Panagulis?
E quindi bene che, a cominciare dai greci, NESSUNO dimentichi la lezione che venne nel remoto passato dalla stessa Grecia. La ripropongo, con speranza, in duplice forma (la seconda con la leggerezza di un uomo di spettacolo) ai nostri politici ed all’uomo comune (esiste, peraltro, l’uomo comune?).
Con timidezza,
banzai43
Pericle – Discorso agli Ateniesi, 461 a.C.
Qui ad Atene noi facciamo così. Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui ad Atene noi facciamo così. Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo Stato, ma non come un atto di privilegio, come una ricompensa al merito, e la povertà non costituisce un impedimento. Qui ad Atene noi facciamo così. La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana; noi non siamo sospettosi l’uno dell’altro e non infastidiamo mai il nostro prossimo se al nostro prossimo piace vivere a modo suo. Noi siamo liberi, liberi di vivere proprio come ci piace e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così. Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso. Qui ad Atene noi facciamo così. Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile; e benché in pochi siano in grado di dare vita ad una politica, beh tutti qui ad Atene siamo in grado di giudicarla. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla via della democrazia. Noi crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia solo il frutto del valore. Insomma, io proclamo che Atene è la scuola dell’Ellade e che ogni ateniese cresce sviluppando in sé una felice versalità, la fiducia in se stesso, la prontezza a fronteggiare qualsiasi situazione ed è per questo che la nostra città è aperta al mondo e noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così.
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