Amici miei.
il 15 ottobre, in un breve post con titolo “Aga Jan e il fiume” promettevo che Vi avrei parlato di uno splendido romanzo, la lettura del quale avevo terminato pochi giorni prima. Ora mantengo l’impegno. Il titolo del libro è
La casa della moschea
romanzo di Kader Abdolah,
ed. Iperborea
Il libro, di un vigore palpabile, narra l’epopea di una importante famiglia persiana dai tempi dello scià al post-Khomeini. Una saga avvincente, dolorosa, dove le vicende della famiglia di Aga Jan si intrecciano con quelle di una nazione, la Persia, ancor oggi in trasformazione e sempre al centro di equilibri mondiali. Ci viene mostrato sia l’Islam moderato, domestico sia l’Islam radicale.
Una storia struggente che evidenzia la quasi impossibilità di un riscatto, la religione usata come politica e la politica usata come religione. Il dolore che rende tutti uguali senza distinzione né di religione né di razza.
Un grande affresco: preciso nelle citazioni degli avvenimenti, gestito con mano sicura, di valore storico, con personaggi indagati psicologicamente in profondità. Un romanzo, a mio giudizio, da non perdere.
“E’ Aga Jan il personaggio centrale, ricco mercante e capo del bazar di Senjan, nel cuore della Persia, patriarca della casa della moschea, dimora secolare dove regna l’armonia delle antiche tradizioni e, all’ombra dei minareti, si annodano amori, matrimoni, sogni, tresche e preghiere come i fili dei tappeti. Finché il vento della Storia irrompe nella casa e trascina con sé …”
L’autore, Kader Abdolah, è nato in Iran nel 1954 ed è stato perseguitato dal regime dello scià e poi da quello di Khomeini. Dal 1988 vive in Olanda ove è diventato uno dei più importanti scrittori del Paese. La “Casa della moschea” è stato votato dai lettori olandesi come secondo miglior libro mai scritto nella loro lingua. Il libro è Premio Grinzane Cavour 2009.
A Voi tutti, buona lettura.
banzai43
Rispondi