Degli uomini poca è la forza
(SIMONIDE, Iuli, isola di Ceo, 556 a.C. – Agrigento, 468)

Degli uomini poca
e’ la forza, e vane sono le pene:
nella vita breve, fatica s’aggiunge a fatica;
e sovrasta la morte, che non si può fuggire.
Parte uguale ne ebbero in sorte
i buoni e tutti i cattivi.
Poiche’ sei uomo, non dire mai quel che accadra’
domani; e se vedi uno felice,
per quanto tempo lo sara’:
veloce e’ il mutamento, come neppure lo scarto
della mosca dalle ali distese.
……………..
Non voglio, dunque, in una speranza vuota ed inane
sciupare la mia parte di vita
bramando l’impossibile:
un uomo che sia senza biasimo, fra quanti cogliamo
il frutto della terra vasta.
Quando l’avrò trovato, a voi l’annuncerò.
Tutti io lodo e amo:
chi nulla di turpe compia volontariamente; con la necessità
non lottano neppure gli dèi.
Basta per me un uomo che non sia cattivo
ne’ troppo stolto, e conosca la giustizia che giova alla citta’:
un uomo sano. Io non lo biasimero’:
al biasimo non sono incline;
infinita e’ la razza degli stolti.
Ogni cosa è bella, cui non si mescola nulla di turpe.
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This entry was posted on 09/06/2010 at 21:08 and is filed under Dei miei poeti preferiti. You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed.
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